Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Sp. Pl.: 8 (1753)
Phillyrea media L.
Oleaceae
Ilatro comune, Fillirea a foglie larghe, Fillirea latifoglia, Filaria comune, Lilatro, Deutsch: Breitblättrige Steinlinde
Englisch: Broad-leaved phillyrea, mock privet
Español: Labiérnago de hoja ancha, acébo potugues
Français: Filaire à larges feuilles
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Pianta legnosa sempreverde, con portamento di arbusto o raramente di alberello sempreverde con portamento arbustivo; in alcuni casi si presenta con portamento arboreo; altezza 1-5 m (eccezionalmente fino a 15 m); tronco di forma irregolare con corteccia omogenea grigiastra e rami giovani verdastri; portamento molto ramificato con ramificazioni irregolari e disposte a formare una chioma espansa e globosa; legno privo di odore da fresco.
Foglie foglie opposte, color verde scuro, coriacee, con picciolo di 1-5 mm, lamina allargata o ovata, lunga 20-70 mm e larga 10-40 mm; con 6-12 nervature secondarie, robuste, inserite quasi ad angolo retto, ravvicinate, spesso arcuati e forcati all'apice; margine provvisto di 11-13 dentelli per lato; le foglie presentano un forte dimorfismo collegato alla crescita: in condizioni giovanili esse sono ovate e spesso con base tronca o cordata; in seguito si allungano e diventano lanceolate o più spesso ellittiche.
Fiori in infiorescenza a racemo di 10 mm di lunghezza inserita all'ascella delle foglie, composta da 5-7 fiori inseriti sull'asse del racemo; calice con 4 sepali a lobi triangolari, corolla composta da 4 petali di colore bianco roseo, giallastro o giallo-verdastro, stimma bifido.
Frutto : drupe carnose, subsferiche, lunghe 10 mm e larga 7 mm, arrotondate o appiattite all'apice, inizialmente di colore rosso poi nera a maturità.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Macchie e leccete lungo le colline aride e le vallate rocciose in ambiente di macchia mediterranea, dal livello del mare fino a 800 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Phillyrea è presente in Italia con due specie: Phillyrea angustifolia L. e Phillyrea latifolia L.; le due specie sono spesso confuse e si distinguono essenzialmente per i seguenti elementi:
Foglie in genere più allungate con 4-6 paia di nervi secondari poco evidenti inseriti ad angolo acuto, calice con lobi arrotondati; frutto appuntito all'apice: Phillyrea angustifolia L.
Foglie più larghe con 6-12 paia di nervi secondari evidenti inseriti quasi ad angolo retto, spesso arcuati e forcati all'apice, calice con lobi triangolari; frutto arrotondato o compresso all'apice: Phillyrea latifolia L.
La prima, inoltre si presenta solo in forma arbustiva, mentre la seconda può raggiungere anche i 15 metri di altezza e può presentarsi come un piccolo alberello.
La prima, infine, è specie più termofila.
La classificazione del genere Phillyrea è resa complessa dalla presenza di numerosi sinonimi. Le due specie presenti in Italia sono state, nel tempo, attribuite a 3 o 4 specie diverse o, al contrario, riunite in un'unica specie. Molte specie di origine asiatica, attribuite nell'Ottocento a questo genere sono poi state spostate in altri generi, in particolare nei generi Ligustrum e Olea.
Phillyrea latifolia L. è diffusa in tutto il Bacino Mediterraneo (ad eccezione dell'Egitto) e sulle coste meridionali del Mar Nero.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco “philyra” forse composta da “philos”, amico e “hyron”, lo sciame delle api e anche l'alveare. Il termine “philyra” venne usato da Dioscoride per designare piante del genere Tilia. Successivamente Teofrasto utilizzò il termine “philyrea” per designare una specie del genere Phillyrea.
Il nome specifico deriva da latino “latus”, largo e “folium”, foglia, perché è quella, delle due specie del genere, a foglie più larghe.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Le foglie di Phillyrea latifolia L. contengono un glucoside (fillirrina) con proprietà tonico-astringenti e diuretiche se usate sotto forma di decotto o tintura. Nelle zone a Sud del Mediterraneo è utilizzata per le proprietà antinfiammatorie orofaringeali; le foglie hanno noti effetti antinfiammatori e contengono flavonoidi. Gli estratti acquosi, bolliti e non, hanno effetti epatoprotettivi; la medicina popolare giordana usava gli estratti acquosi di questa pianta nella cura dell'itterizia. Inoltre gli estratti di foglie mostrano la presenza di sostanze antiossidanti come l'alfa-tocoferolo.
Phillyrea latifolia L. è impiegata in vivaistica forestale per rimboschimenti in aree a vegetazione tipicamente mediterranea.
la corteccia di Phillyrea latifolia L. ha proprietà tintorie.
Il legno di Phillyrea latifolia L. è utilizzato come combustibile di buona qualità, dando un ottimo carbone.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Claudio Cervelli, a cura di, 2005 - Le specie arbustive della macchia mediterranea - un patrimonio da valorizzare
Scheda realizzata da Daniela Longo
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Phillyrea media L.
Oleaceae
Ilatro comune, Fillirea a foglie larghe, Fillirea latifoglia, Filaria comune, Lilatro, Deutsch: Breitblättrige Steinlinde
Englisch: Broad-leaved phillyrea, mock privet
Español: Labiérnago de hoja ancha, acébo potugues
Français: Filaire à larges feuilles
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Pianta legnosa sempreverde, con portamento di arbusto o raramente di alberello sempreverde con portamento arbustivo; in alcuni casi si presenta con portamento arboreo; altezza 1-5 m (eccezionalmente fino a 15 m); tronco di forma irregolare con corteccia omogenea grigiastra e rami giovani verdastri; portamento molto ramificato con ramificazioni irregolari e disposte a formare una chioma espansa e globosa; legno privo di odore da fresco.
Foglie foglie opposte, color verde scuro, coriacee, con picciolo di 1-5 mm, lamina allargata o ovata, lunga 20-70 mm e larga 10-40 mm; con 6-12 nervature secondarie, robuste, inserite quasi ad angolo retto, ravvicinate, spesso arcuati e forcati all'apice; margine provvisto di 11-13 dentelli per lato; le foglie presentano un forte dimorfismo collegato alla crescita: in condizioni giovanili esse sono ovate e spesso con base tronca o cordata; in seguito si allungano e diventano lanceolate o più spesso ellittiche.
Fiori in infiorescenza a racemo di 10 mm di lunghezza inserita all'ascella delle foglie, composta da 5-7 fiori inseriti sull'asse del racemo; calice con 4 sepali a lobi triangolari, corolla composta da 4 petali di colore bianco roseo, giallastro o giallo-verdastro, stimma bifido.
Frutto : drupe carnose, subsferiche, lunghe 10 mm e larga 7 mm, arrotondate o appiattite all'apice, inizialmente di colore rosso poi nera a maturità.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Macchie e leccete lungo le colline aride e le vallate rocciose in ambiente di macchia mediterranea, dal livello del mare fino a 800 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Phillyrea è presente in Italia con due specie: Phillyrea angustifolia L. e Phillyrea latifolia L.; le due specie sono spesso confuse e si distinguono essenzialmente per i seguenti elementi:
Foglie in genere più allungate con 4-6 paia di nervi secondari poco evidenti inseriti ad angolo acuto, calice con lobi arrotondati; frutto appuntito all'apice: Phillyrea angustifolia L.
Foglie più larghe con 6-12 paia di nervi secondari evidenti inseriti quasi ad angolo retto, spesso arcuati e forcati all'apice, calice con lobi triangolari; frutto arrotondato o compresso all'apice: Phillyrea latifolia L.
La prima, inoltre si presenta solo in forma arbustiva, mentre la seconda può raggiungere anche i 15 metri di altezza e può presentarsi come un piccolo alberello.
La prima, infine, è specie più termofila.
La classificazione del genere Phillyrea è resa complessa dalla presenza di numerosi sinonimi. Le due specie presenti in Italia sono state, nel tempo, attribuite a 3 o 4 specie diverse o, al contrario, riunite in un'unica specie. Molte specie di origine asiatica, attribuite nell'Ottocento a questo genere sono poi state spostate in altri generi, in particolare nei generi Ligustrum e Olea.
Phillyrea latifolia L. è diffusa in tutto il Bacino Mediterraneo (ad eccezione dell'Egitto) e sulle coste meridionali del Mar Nero.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco “philyra” forse composta da “philos”, amico e “hyron”, lo sciame delle api e anche l'alveare. Il termine “philyra” venne usato da Dioscoride per designare piante del genere Tilia. Successivamente Teofrasto utilizzò il termine “philyrea” per designare una specie del genere Phillyrea.
Il nome specifico deriva da latino “latus”, largo e “folium”, foglia, perché è quella, delle due specie del genere, a foglie più larghe.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Le foglie di Phillyrea latifolia L. contengono un glucoside (fillirrina) con proprietà tonico-astringenti e diuretiche se usate sotto forma di decotto o tintura. Nelle zone a Sud del Mediterraneo è utilizzata per le proprietà antinfiammatorie orofaringeali; le foglie hanno noti effetti antinfiammatori e contengono flavonoidi. Gli estratti acquosi, bolliti e non, hanno effetti epatoprotettivi; la medicina popolare giordana usava gli estratti acquosi di questa pianta nella cura dell'itterizia. Inoltre gli estratti di foglie mostrano la presenza di sostanze antiossidanti come l'alfa-tocoferolo.
Phillyrea latifolia L. è impiegata in vivaistica forestale per rimboschimenti in aree a vegetazione tipicamente mediterranea.
la corteccia di Phillyrea latifolia L. ha proprietà tintorie.
Il legno di Phillyrea latifolia L. è utilizzato come combustibile di buona qualità, dando un ottimo carbone.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Claudio Cervelli, a cura di, 2005 - Le specie arbustive della macchia mediterranea - un patrimonio da valorizzare
Scheda realizzata da Daniela Longo
... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
... (Patrizia Cavalli)
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
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se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Pianta intera
Monte Mao (SV), 450 m, mar 2008
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... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Ramo
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... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Racemi
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Foglie
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Tolfa (RM), mar 2009
Foto di Enzo De Santis
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marinella
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Loc. Arco dell'Angelo, San Vito (SU), gen 2008
Foto di Giuliano Campus
pianta giovane con foglie tipicamente seghettate, subspinose, morfologia fogliare che la pianta utilizza come difesa per non essere fagocitata da animali
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pianta giovane con foglie tipicamente seghettate, subspinose, morfologia fogliare che la pianta utilizza come difesa per non essere fagocitata da animali
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Loc. Maidopis, Sinnai (CA), nov 2006
Foto di Giuliano Campus
Frutti maturi
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Frutti maturi
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
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Alta Murgia (BA), 400 m, set 2011
Foto di Vito Buono
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Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
Phillyrea latifolia L.
Pantelleria (TP), 600 m, nov 2012
Foto di Massimiliano Reggiani
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Re: Phillyrea latifolia L. - Ilatro comune
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Alta Murgia - Ruvo (BA), 380 m, ott 2013
Foto di Vito Buono
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