Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
Petasites pyrenaicus (L.) G.López
Anales Jard. Bot. Madrid 42(2): 323 (1986)
Basionimo: Tussilago pyrenaica L. - Iter Hispan.: 61, 304 (1758)
Altri sinonimi: Nardosmia fragrans (Vill.) Rchb., Tussilago fragrans Vill., Petasites fragrans (Vill.) C. Presl
Asteraceae
Farfaraccio vaniglione, Farfaraccio odoroso, Deutsch: Duftende Pestwurz
English: Winter heliotrope
Español: Uña del diablo, sombrerera
Français: Pétasite odorant, heliotrope d’hiver
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne alta 20 - 40 cm, con rizoma tozzo, carnoso, lungo e strisciante; fusto squamoso e lanuginoso, allungato dopo l'antesi fino a 60 cm.
Le foglie grandi (5-20 cm), contemporanee ai fiori, cuoriformi o reniformi, coriacee, verdi su ambedue le pagine, con margini regolarmente dentellati, spesso scuri all'apice; le superiori progressivamente ridotte a guaine amplessicauli rigonfie.
Infiorescenza costituita da capolini (5-10) in densi glomeruli, con fiori periferici femminili, con breve ligula, i centrali maschili; corolla bianco-rosea, con odore di vaniglia.
Il frutto è un achenio con pappo candido.
Tipo corologico: Centromedit. - Mediterraneo centrale.
Habitat: Luoghi ombrosi e umidi; la pianta vegeta spesso in prossimità delle abitazioni (sinantropia); da 0 a 1200 m.
Sistematica e possibili confusioni: Confondibile con Petasites hybridus (L.) Gaertn., B. Mey. & Scherb., in cui l'infiorescenza (rossiccia) compare prima delle foglie.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere fu assegnato da Dioscoride, forse perchè " petàsos" era il cappello a larghe falde usato dai viaggiatori, da qui la similitudine con le grandi foglie di alcune specie di questo genere.
L'epiteto della specie deriva dai Pirenei, catena montuosa che divide la Spagna dalla Francia.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
I principi attivi sono la petasina, tannini e mucillagini. Nella tradizione popolare è stato largamente usato come pianta tussifuga. Più recentemente è stato provato che ha anche un'azione sedativa generale utile per l'insonnia e per gli stati ansiosi. I rizomi sono più attivi delle foglie e si raccolgono prima della fioritura.
Note e Curiosità: Se non disturbata si riproduce generando vasti popolamenti. La specie viene anche utilizzata per abbellire giardini e parchi perchè fiorisce precocemente in pieno inverno.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - Edagricole - 1982
Zangheri P. - Flora Italia - Cedam -1976
Enc. - Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
Biagioli M.- Gestri G. - Acciai B. - Messina A. - Fiori di Pietra - Gramma - 2002
U. Boni - G. Patri - Le erbe medicinali aromatiche e cosmetiche - Fabbri Editore - 1976
Scheda realizzata da: Nino Messina
Anales Jard. Bot. Madrid 42(2): 323 (1986)
Basionimo: Tussilago pyrenaica L. - Iter Hispan.: 61, 304 (1758)
Altri sinonimi: Nardosmia fragrans (Vill.) Rchb., Tussilago fragrans Vill., Petasites fragrans (Vill.) C. Presl
Asteraceae
Farfaraccio vaniglione, Farfaraccio odoroso, Deutsch: Duftende Pestwurz
English: Winter heliotrope
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Français: Pétasite odorant, heliotrope d’hiver
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne alta 20 - 40 cm, con rizoma tozzo, carnoso, lungo e strisciante; fusto squamoso e lanuginoso, allungato dopo l'antesi fino a 60 cm.
Le foglie grandi (5-20 cm), contemporanee ai fiori, cuoriformi o reniformi, coriacee, verdi su ambedue le pagine, con margini regolarmente dentellati, spesso scuri all'apice; le superiori progressivamente ridotte a guaine amplessicauli rigonfie.
Infiorescenza costituita da capolini (5-10) in densi glomeruli, con fiori periferici femminili, con breve ligula, i centrali maschili; corolla bianco-rosea, con odore di vaniglia.
Il frutto è un achenio con pappo candido.
Tipo corologico: Centromedit. - Mediterraneo centrale.
Habitat: Luoghi ombrosi e umidi; la pianta vegeta spesso in prossimità delle abitazioni (sinantropia); da 0 a 1200 m.
Sistematica e possibili confusioni: Confondibile con Petasites hybridus (L.) Gaertn., B. Mey. & Scherb., in cui l'infiorescenza (rossiccia) compare prima delle foglie.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere fu assegnato da Dioscoride, forse perchè " petàsos" era il cappello a larghe falde usato dai viaggiatori, da qui la similitudine con le grandi foglie di alcune specie di questo genere.
L'epiteto della specie deriva dai Pirenei, catena montuosa che divide la Spagna dalla Francia.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
I principi attivi sono la petasina, tannini e mucillagini. Nella tradizione popolare è stato largamente usato come pianta tussifuga. Più recentemente è stato provato che ha anche un'azione sedativa generale utile per l'insonnia e per gli stati ansiosi. I rizomi sono più attivi delle foglie e si raccolgono prima della fioritura.
Note e Curiosità: Se non disturbata si riproduce generando vasti popolamenti. La specie viene anche utilizzata per abbellire giardini e parchi perchè fiorisce precocemente in pieno inverno.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - Edagricole - 1982
Zangheri P. - Flora Italia - Cedam -1976
Enc. - Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
Biagioli M.- Gestri G. - Acciai B. - Messina A. - Fiori di Pietra - Gramma - 2002
U. Boni - G. Patri - Le erbe medicinali aromatiche e cosmetiche - Fabbri Editore - 1976
Scheda realizzata da: Nino Messina
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Re: Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
Petasites pyrenaicus (L.) G. López
Asteraceae: Farfaraccio vaniglione
Montemurlo (PO), 450 m, feb 2008
Foto di Antonino Messina
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Montemurlo (PO), 450 m, feb 2008
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Re: Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
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Montemurlo (PO), 450 m, mar 2008
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Re: Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
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Re: Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
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Re: Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
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Re: Petasites pyrenaicus (L.) G.López - Farfaraccio vaniglione
Petasites pyrenaicus (L.) G. López
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Foto di Attilio Marzorati
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marinella
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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