Sp. Pl.: 768 (1753)
Fabaceae
Trifoglio rosseggiante, Deutsch: Purpur-Klee
English: Long-spiked trefoil
Español: Trébol encarnado, pie de liebre mayor
Français: Trèfle rougâtre
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, rizomatosa, fusti eretti semplici o poco ramosi, glabri. Altezza 20÷60 cm.
Le foglie cauline sono alterne, le inferiori sono lungamente picciolate e munite di stipole ovali saldate al piccolo su 2/3 della sua lunghezza, quindi libere, le superiori con guaina rigonfia, quasi sessili, ternate, ovali, intere, con bordo finemente dentato e presentano nervature ramificato-reticolate. La pagina superiore glabra, quella inferiore vellutata, sovente macchiate di bianco o marrone.
All'ascella delle foglie nascono 1÷3 capolini cilindrici, lunghi sino a 6 cm, sormontati dai denti calicini, sessili o con corto picciolo.
I capolini sono composti da 30÷60 fiori sessili. Il calice glabro con 15÷20 nervature e denti lungamente cigliati, con il dente inferiore molto più lungo degli altri; la corolla è rosso-vinosa o rosata, più raramente bianca.
I frutti sono legumi indeiscenti (camare).
Tipo corologico: Centroeurop. - Europa temperata dalla Francia all'Ucraina.
Habitat: Boschi montani, 200÷1.500 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Possibile confusione con Trifolium alpestre L.- Trifoglio alpestre, che si distingue per stipole lesiniformi, pubescenti, capolini generalmente solitari, più larghi che alti e superati dai denti calicini, calice con tubo irsuto a denti ineguali. Corolla roseo-violetta.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere dal latino “tri” = 3 e “folium” = foglia, con riferimento alle foglie ternate, il nome specifico indica il colore del fiore.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinalePianta antinfiammatoria ed espettorante.
L'infusione è utile per combattere la raucedine e curare l'infiammazione bronchiale, in caso di diarrea, o di disturbi digestivi.
Come collutorio per combattere le infiammazioni del cavo orale, nell'acqua del bagno per combattere le infiammazioni della pelle.
Abbondantemente coltivato come pianta foraggera, coltivato anche come ornamentale, per la bellezza dei vistosi capolini.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia.Edagricole, Bologna. 1982CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma. 2005
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D., THEURILLAT J.P., Flora alpina. Ediz. italiana: Bologna, Zanichelli. 2004
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Marinella Zepigi
