Utricularia vulgaris L. - Erba-vescica comune
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Utricularia vulgaris L. - Erba-vescica comune
Utricularia vulgaris L.
Sp. Pl.: 18 (1753)
Lentibulariaceae
Erba-vescica comune, Utricolaria comune, Deutsch: Gewöhnlicher Wasserschlauch
English: Common Bladderwort
Español: Lentibularia
Français: Utriculaire commune
Forma Biologica: I nat - Idrofite natanti. Piante acquatiche galleggianti, non ancorate al fondo e prive di vere radici.
Descrizione: Pianta acquatica natante perenne con fusti ramificati sommersi, flessibili, lunghi fino a 150 (200) cm, privi di radici, tutti omomorfi e verdi (clorofilliani), portanti foglie assimilatrici e rizoidi (3-30 mm) appiattito-nastriformi e foglie di 1-4(8) cm, 2-3 volte suddivise in numerose lacinie filiformi con margini muniti di minuscoli dentelli cigliati. Gemme svernanti sferiche.
Tra le foglie sono inserite numerosissime (10-210) vescichette traslucide (utricoli o ascidi) di 3 mm di Ø, di forma ovoidale, che servono per catturare microscopici organismi. Esse sono munite di una serie di setole all'estremità e di peli tetrapartiti assorbenti all'interno.
Scapi fioriferi diritti, emersi, brunastri, lunghi 10-40 cm, con 4-15 fiori ermafroditi e zigomorfi disposti in racemo con pedicelli 2-3 volte più lunghi delle bratteole (4,5-6 mm), ricurvi nella fruttificazione.
Calice rossastro, diviso in due labbra; corolla giallo oro, bilabiata, di 13-20 mm, con labbro inferiore orbicolare, a margine deflesso, e con palato screziato di arancione, rigonfio in modo da chiudere la fauce della corolla; labbro superiore subuguale al palato e lo sperone di 6-10 mm, conico, curvato all'ingiù.
Stami 2, epipetali. Carpelli 2, saldati in ovario supero uniloculare. Stilo 1, persistente.
Il frutto è una capsula circumscissile subglobosa con un corto becco, contiene semi prismatici, strettamente alati e rugosi.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=40
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Habitat: Acque stagnanti mesotrofe, purchè abbastanza profonde, stagni, paludi, risaie, fossi, da 0 a 1000 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere comprende circa 214 specie, distribuite specialmente nelle zone tropicali.
Nel nostro territorio sono presenti i seguenti congeneri:
Utricularia australis R. Br. (= U. major Auct.; U. neglecta Lehm.)
Simile a U. vulgaris, ma scapo zigzagante con 3-7(12) fiori; corolla (15-18 mm) giallo-chiara con labbro inferiore ± piatto, ondulato al margine, labbro superiore più lungo del palato; pedicelli accrescenti nella fruttificazione, eretti, 3-5 volte più lunghi delle bratteole (3-4 mm); sperone curvato all'insù.
Utricularia minor L.
Fusti natanti dimorfi, i superiori clorofilliani con lacinie senza dentelli e ciglia, gli inferiori incolori (ialini), ancorati nel fango; gemme svernanti glabre; scapo sottile (3-15 cm) 2-5floro; fiori piccoli (6-8 mm), giallo pallidi, con labbro inferiore ovale (5-6 mm), il superiore breve; sperone a sacco, ottuso, molto corto.
L'unica specie del genere che raggiunge i livelli alpini.
Utricularia bremii Heer ex Koelliker
Simile a U. minor, ma con scapo più robusto, 2-14floro; corolla giallo pallido con labbro inferiore subrotondo (fino a 9 mm); sperone allungato.
Utricularia intermedia Hayne
Simile a U. minor, ma gemme svernanti pelose; scapo 5-30 cm; fusti clorofilliani senza utricole; lacinie fogliari con 4-12 dentelli; sperone cilindirico, subuguale al labbro inferiore della corolla.
Utricularia ochroleuca R.W.Hartm.
Fusti verdi generalmente provvisti di utricoli; lacinie foliari sparsamente dentellate; gemme svernanti pelose; corolla giallo pallida di 8-10 mm con sperone conico, lungo ± la metà del labbro inferiore, il labbro superiore lungo più del palato. Peli interni degli utricoli con rami centrali a forma di 'V', i laterali allineati.
Utricularia stygia G.Thor
Simile a U. ochroleuca, ma i fusti verdi generalmente privi di utricoli; lacinie foliari più larghe con numerosi dentelli; corolla giallo arrossata di 9-15 mm; peli interni degli utricoli a forma di 'X'. Fiorisce raramente.
Rarissima. Presente in TAA
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal lat. 'utriculus' (< 'úter, útris', otre), piccolo otre, otricello, in allusione ai caratteristici utricoli.
L'epiteto specifico dal lat. 'vulgaris, -is, -e', per indicare una pianta comune.
Note e Curiosità: Le vescichette delle Utricularie agiscono sia da galleggianti che che da minuscole trappole. Hanno una serie di piccole setole all'estremità e contengono aria, e quando le setole vengono toccate per esempio da un piccolo crostaceo, la trappola si apre e l'insetto viene risucchiato dentro la vescichetta dall'afflusso di acqua. La pianta non secerne succhi digestivi per divorare l'insetto, ma ne assorbe la parte solubile dopo che questo si è decomposto. In tal modo la pianta ha la possibilità di assorbire composti azotati e minerali in un ambiente che ne è scarsamente provvisto.
Tutte le specie di Utricularia negli ultimi decenni in Italia sono divenute assai rare a causa della generale eutrofizzazione delle acque, inquinamenti, bonifiche e canalizzazioni.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Mossberg, B.; Stenberg, L. -Den nya nordiska floran, Wahlström & Widstrand, Stockholm, 2003
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -Flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Flora Iberica
Guida pratica ai fiori spontanei in Italia -Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1993
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
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Descrizione: Pianta acquatica natante perenne con fusti ramificati sommersi, flessibili, lunghi fino a 150 (200) cm, privi di radici, tutti omomorfi e verdi (clorofilliani), portanti foglie assimilatrici e rizoidi (3-30 mm) appiattito-nastriformi e foglie di 1-4(8) cm, 2-3 volte suddivise in numerose lacinie filiformi con margini muniti di minuscoli dentelli cigliati. Gemme svernanti sferiche.
Tra le foglie sono inserite numerosissime (10-210) vescichette traslucide (utricoli o ascidi) di 3 mm di Ø, di forma ovoidale, che servono per catturare microscopici organismi. Esse sono munite di una serie di setole all'estremità e di peli tetrapartiti assorbenti all'interno.
Scapi fioriferi diritti, emersi, brunastri, lunghi 10-40 cm, con 4-15 fiori ermafroditi e zigomorfi disposti in racemo con pedicelli 2-3 volte più lunghi delle bratteole (4,5-6 mm), ricurvi nella fruttificazione.
Calice rossastro, diviso in due labbra; corolla giallo oro, bilabiata, di 13-20 mm, con labbro inferiore orbicolare, a margine deflesso, e con palato screziato di arancione, rigonfio in modo da chiudere la fauce della corolla; labbro superiore subuguale al palato e lo sperone di 6-10 mm, conico, curvato all'ingiù.
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Il frutto è una capsula circumscissile subglobosa con un corto becco, contiene semi prismatici, strettamente alati e rugosi.
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Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
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Simile a U. vulgaris, ma scapo zigzagante con 3-7(12) fiori; corolla (15-18 mm) giallo-chiara con labbro inferiore ± piatto, ondulato al margine, labbro superiore più lungo del palato; pedicelli accrescenti nella fruttificazione, eretti, 3-5 volte più lunghi delle bratteole (3-4 mm); sperone curvato all'insù.
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Fusti natanti dimorfi, i superiori clorofilliani con lacinie senza dentelli e ciglia, gli inferiori incolori (ialini), ancorati nel fango; gemme svernanti glabre; scapo sottile (3-15 cm) 2-5floro; fiori piccoli (6-8 mm), giallo pallidi, con labbro inferiore ovale (5-6 mm), il superiore breve; sperone a sacco, ottuso, molto corto.
L'unica specie del genere che raggiunge i livelli alpini.
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Simile a U. minor, ma con scapo più robusto, 2-14floro; corolla giallo pallido con labbro inferiore subrotondo (fino a 9 mm); sperone allungato.
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Simile a U. minor, ma gemme svernanti pelose; scapo 5-30 cm; fusti clorofilliani senza utricole; lacinie fogliari con 4-12 dentelli; sperone cilindirico, subuguale al labbro inferiore della corolla.
Utricularia ochroleuca R.W.Hartm.
Fusti verdi generalmente provvisti di utricoli; lacinie foliari sparsamente dentellate; gemme svernanti pelose; corolla giallo pallida di 8-10 mm con sperone conico, lungo ± la metà del labbro inferiore, il labbro superiore lungo più del palato. Peli interni degli utricoli con rami centrali a forma di 'V', i laterali allineati.
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Simile a U. ochroleuca, ma i fusti verdi generalmente privi di utricoli; lacinie foliari più larghe con numerosi dentelli; corolla giallo arrossata di 9-15 mm; peli interni degli utricoli a forma di 'X'. Fiorisce raramente.
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L'epiteto specifico dal lat. 'vulgaris, -is, -e', per indicare una pianta comune.
Note e Curiosità: Le vescichette delle Utricularie agiscono sia da galleggianti che che da minuscole trappole. Hanno una serie di piccole setole all'estremità e contengono aria, e quando le setole vengono toccate per esempio da un piccolo crostaceo, la trappola si apre e l'insetto viene risucchiato dentro la vescichetta dall'afflusso di acqua. La pianta non secerne succhi digestivi per divorare l'insetto, ma ne assorbe la parte solubile dopo che questo si è decomposto. In tal modo la pianta ha la possibilità di assorbire composti azotati e minerali in un ambiente che ne è scarsamente provvisto.
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Re: Utricularia vulgaris L. - Erba-vescica comune
Utricularia vulgaris L.
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Foto di Villiam Morelli
Scapo fiorifero consociato qui con le foglie di Potamogeton natans
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Re: Utricularia vulgaris L. - Erba-vescica comune
Utricularia vulgaris L.
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Fusti sommersi e vescichette
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