Arum maculatum L. - Gigaro scuro
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Arum maculatum L. - Gigaro scuro
Arum maculatum L.
Sp. Pl.: 966 (1753)
Araceae
Gigaro scuro, Gigaro macchiato, Deutsch: Gefleckter Aronstab
English: Snakeshead, Cuckoo pint, Lords-and-Ladies
Español: Aro maculado, culebrera
Français: Arum tacheté, Gouet tacheté
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, con radice fascicolata, rizoma tuberoso ovoide marrone esternamente, bianco all'interno, da cui partono foglie; il fusto scaglioso alla base, è compresso all'interno dei piccioli fogliari e termina in uno spatice racchiuso da un'ampia spata. Altezza 20÷40 cm.
Le foglie primaverili, sono lungamente (± il doppio della lamina) picciolate, sagitttate con macchie scure o nerastre sulla pagina superiore (la maculatura delle foglie non è un carattere costante).
l'infiorescenza è protetta da una foglia vessillare detta spata che è lanceolato-acuminata, di colore bianco verdastro, talora sfumata di purpureo sull'orlo e maculata dello stesso colore all'interno; è lunga sino a 15 cm e si strozza alla base assumendo una forma caratteristica. La spata protegge l'infiorescenza detta spadice, composta da fiori femminili alla base, fiori maschili al centro e di fiori sterili, rigonfi in filamenti spessi e bulbosi, all'apice. La parte apicale dello spadice ha foma di piccola clava, è nuda e di colore purpureo-violaceo.
Il fiore emana un odore sgradevole che, tuttavia, attira gli insetti impollinatori; particolare è la produzione di calore da parte dello spadice nel momento della piena antesi.
I frutti sono bacche di colore rosso, molto velenose, che contengono molti semi; la maturazione dei frutti avviene solo dopo che tutta la pianta è appassita.
Tipo corologico: Europ. - Areale europeo.
Habitat: Pianta nitrofila, spesso presente nei fossi, concimaie, lungo le strade, faggete, radure, boschi cedui, zone cespugliose ombrose; 0÷1.600 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Esistono due varietà di Arum maculatum:
Arum maculatum L. var. maculatum con foglie maculate
Arum maculatum var. immaculatum Rchb. con foglie senza macula
Specie simile è Arum italicum Mill. - Gigaro chiaro, che si distingue per foglie che si formano in autunno e svernano sino alla primavera e, nella pagina superiore presentano macchie e venature biancastre; spadice con clava generalmente gialla. Presente in tutto il territorio.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere potrebbe derivare dal greco "aron" = caldo, calore, suppongo si riferisca alla particolare produzione di calore da parte dello spadice nel momento della piena antesi; l'epiteto specifico da "mácula" = macchia, macchiato, si riferisce alle macule spesso presenti sulle foglie.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Costituenti principali: aroina, nicotina, saponine, glicoside, acido cianidrico, la pianta fresca contiene ammine, il tubero contiene amido.
Pianta antireumatica e antigottosa di cui si sconsiglia vivamente l'impiego.
In omeopatia è utilizzata in caso di malattie delle mucose e delle vie respiratorie.
Il succo della pianta fresca, unito al lardo, pare fosse applicato a livello locale nel trattamento della tigna.
L'intera pianta ha sapore piccante, per la presenza di citrato di calcio. Il contatto cutaneo può provocare irritazioni, l'ingestione causa bruciore alla bocca e alla farige, vomito emorragie, in casi gravi paralisi, a volte con esito mortale.
Il rizoma contiene sino al 70% di amido: dopo la cottura che neutralizza i veleni e il sapore, resta una sostanza commestibile, che un tempo veniva impiegata per allungare la farina e che era venduta come amido, con il nome di "tapioca di Portland".
Note e Curiosità: In Francia e in Inghilterra in epoca elisabettiana l'amido ricavato dal rizoma veniva impiegato per inamidare i colletti increspati dei nobili e gli sparati delle camicie; ciò causava serie irritazioni alle mani di chi lo utilizzava e pertanto l'uso fu abbandonato.
In alcune zone della Francia, il succo mucillaginoso della pianta dopo un procedimento che durava diverse settimane, veniva impiegato come sostituto del sapone. In alcuni paesi tedeschi il succo delle bacche era usato dalle ragazze come un economico belletto.
Sono della fine del XVIII secolo riscontri che indicano che gli indiani delaware facevano uso del Gigaro come purgante drastico in caso di stipsi. La radice veniva consumata sia come cibo che come farmaco dagli indiani irochesi.
Nell'antichità il Gigaro era considerato pianta magica, che allontanava gli spiriti cattivi e proteggeva i bambini nella culla, portava amore a color che in amore erano sfortunati!
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI).
VOGEL V.J., 1998. Erboristeria e medicina naturale dei pellerossa. Rusconi, Milano.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Marinella Zepigi - Note di sistematica di Graziano Propetto
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Descrizione: Pianta perenne, erbacea, con radice fascicolata, rizoma tuberoso ovoide marrone esternamente, bianco all'interno, da cui partono foglie; il fusto scaglioso alla base, è compresso all'interno dei piccioli fogliari e termina in uno spatice racchiuso da un'ampia spata. Altezza 20÷40 cm.
Le foglie primaverili, sono lungamente (± il doppio della lamina) picciolate, sagitttate con macchie scure o nerastre sulla pagina superiore (la maculatura delle foglie non è un carattere costante).
l'infiorescenza è protetta da una foglia vessillare detta spata che è lanceolato-acuminata, di colore bianco verdastro, talora sfumata di purpureo sull'orlo e maculata dello stesso colore all'interno; è lunga sino a 15 cm e si strozza alla base assumendo una forma caratteristica. La spata protegge l'infiorescenza detta spadice, composta da fiori femminili alla base, fiori maschili al centro e di fiori sterili, rigonfi in filamenti spessi e bulbosi, all'apice. La parte apicale dello spadice ha foma di piccola clava, è nuda e di colore purpureo-violaceo.
Il fiore emana un odore sgradevole che, tuttavia, attira gli insetti impollinatori; particolare è la produzione di calore da parte dello spadice nel momento della piena antesi.
I frutti sono bacche di colore rosso, molto velenose, che contengono molti semi; la maturazione dei frutti avviene solo dopo che tutta la pianta è appassita.
Tipo corologico: Europ. - Areale europeo.
Habitat: Pianta nitrofila, spesso presente nei fossi, concimaie, lungo le strade, faggete, radure, boschi cedui, zone cespugliose ombrose; 0÷1.600 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Esistono due varietà di Arum maculatum:
Arum maculatum L. var. maculatum con foglie maculate
Arum maculatum var. immaculatum Rchb. con foglie senza macula
Specie simile è Arum italicum Mill. - Gigaro chiaro, che si distingue per foglie che si formano in autunno e svernano sino alla primavera e, nella pagina superiore presentano macchie e venature biancastre; spadice con clava generalmente gialla. Presente in tutto il territorio.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere potrebbe derivare dal greco "aron" = caldo, calore, suppongo si riferisca alla particolare produzione di calore da parte dello spadice nel momento della piena antesi; l'epiteto specifico da "mácula" = macchia, macchiato, si riferisce alle macule spesso presenti sulle foglie.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Costituenti principali: aroina, nicotina, saponine, glicoside, acido cianidrico, la pianta fresca contiene ammine, il tubero contiene amido.
Pianta antireumatica e antigottosa di cui si sconsiglia vivamente l'impiego.
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Il succo della pianta fresca, unito al lardo, pare fosse applicato a livello locale nel trattamento della tigna.
L'intera pianta ha sapore piccante, per la presenza di citrato di calcio. Il contatto cutaneo può provocare irritazioni, l'ingestione causa bruciore alla bocca e alla farige, vomito emorragie, in casi gravi paralisi, a volte con esito mortale.
Il rizoma contiene sino al 70% di amido: dopo la cottura che neutralizza i veleni e il sapore, resta una sostanza commestibile, che un tempo veniva impiegata per allungare la farina e che era venduta come amido, con il nome di "tapioca di Portland".
Note e Curiosità: In Francia e in Inghilterra in epoca elisabettiana l'amido ricavato dal rizoma veniva impiegato per inamidare i colletti increspati dei nobili e gli sparati delle camicie; ciò causava serie irritazioni alle mani di chi lo utilizzava e pertanto l'uso fu abbandonato.
In alcune zone della Francia, il succo mucillaginoso della pianta dopo un procedimento che durava diverse settimane, veniva impiegato come sostituto del sapone. In alcuni paesi tedeschi il succo delle bacche era usato dalle ragazze come un economico belletto.
Sono della fine del XVIII secolo riscontri che indicano che gli indiani delaware facevano uso del Gigaro come purgante drastico in caso di stipsi. La radice veniva consumata sia come cibo che come farmaco dagli indiani irochesi.
Nell'antichità il Gigaro era considerato pianta magica, che allontanava gli spiriti cattivi e proteggeva i bambini nella culla, portava amore a color che in amore erano sfortunati!
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PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI).
VOGEL V.J., 1998. Erboristeria e medicina naturale dei pellerossa. Rusconi, Milano.
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Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
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marinella
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Arum maculatum L. - Gigaro scuro
Arum maculatum L.
Fontanavento (Bettola - PC) 02.05.2008
Foto di Enrico Romani
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Re: Arum maculatum L. - Gigaro scuro
Arum maculatum L.
Lucoli (AQ) , Foto di Enzo De Santis
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Arum maculatum L.
Cesiomaggiore (BL), apr 2009
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Cesiomaggiore (BL), apr 2009
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