Sp. Pl.: 547 (1753)
Thalictrum aquilegifolium L.
Ranunculaceae
Pigamo colombino, Pigamo con foglie di aquilegia, Ingl.: Columbine meadow-rue, Franc.: Pigamon à feuilles d'ancolie, Ted.: Akeleiblättrige Wiesenraute
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, glabra, di 40-100 cm, provvista di sottili radici fusiformi rossicce e fusti leggermente striati, eretti, fistolosi, di colore violaceo, molto fogliosi.
Foglie basali bi-tripennatosette, divise in segmenti ovati o lobati, cordate alla base, glabre e glauche nella pagina inferiore, quelle del caule sono alterne e simili a quelle basali, ma progressivamente più piccole. Nell'intersezione del picciolo fogliare col fusto sono presenti delle stipole rudimentali di tipo membranaceo di colore biancastro simili ad orecchiette; anche alla base delle foglie ci possono essere delle stipole.
Fiori piccoli eretti in densi corimbi o pannocchie, riuniti in un verticillo di 4-5 piccoli sepali petaloidi (tepali), precocemente caduchi. Petali nulli. L'infiorescenza attinomorfa, a simmetria raggiata, presenta numerosi stami eretti, ben appariscenti, a lunghi filamenti (8-10 mm) rosa o purpurei o più raramente bianchi, ingrossati alla estremità e terminanti con antere gialle di 1,5 mm. Stilo caduco. Carpelli numerosi.
Frutti sono composti da acheni di 7-10 mm, penduli, trigoni con angoli alati; ogni achenio è monospermo.
Tipo corologico: Europ. - Areale europeo.
Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Luoghi boscosi umidi, faggete, lungo le rive di ruscelli, prati e pascoli della regione montana alpina ed appenninica da 50 a 2400 m.
Sistematica e possibili confusioni: Possibilità di confusione con Aquilegia vulgaris L., quando non è in fiore, che si distingue dal fusto cilindrico senza striature evidenti, per le foglie bipennatosette alla base con segmenti a ventaglio, ed intersezioni sui fusti senza espansioni di guaine o stipole.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino” thalia” con la quale veniva chiamata la pianta e che sembra derivi da”thallein” = rinverdire, prosperare e” ictar” = presto, con allusione al rapido e florido sviluppo vegetativo, oppure all'ampia distribuzione della pianta. Il nome specifico indica la somiglianza di questa pianta con le aquilegie.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinale tossicaQuesta pianta anticamente era usata dalla medicina popolare che le attribuiva molteplici prorietà medicamentose.
La pianta è tossica per la presenza di un glicoside cianogenetico; il bestiame al pascolo evita di cibarsene, anche se nel passato i maiali che erano lasciati liberi, sovente si avvelenavano con le sue radici, di cui erano ghiotti.
Dalle radici si possono estrarre pigmenti gialli, che una volta venivano impiegati nella tintura della lana.
Impiegata nel giardinaggio per i fiori vistosi; specialmente nel giardino roccioso e alpino.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
ZANGHERI P., 1976 Flora italica I-II, CEDAM, Padova
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
The International Plant Names Index (IPNI)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Scheda creata da Mirna Medri
