Melia azedarach L. - Albero da rosari
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Melia azedarach L. - Albero da rosari
Melia azedarach L.
Sp. Pl.: 384 (1753)
Meliaceae
Albero da rosari, Sicomoro falso, Sicomoro falso
Deutsch: Indischer Zedrachbaum
English:Chinaberry, Bead Tree
Español: Cinamomo, Árbol del paraíso
Français: Lilas des Indes, Arbre à chalelets, Margousier
Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero deciduo di media grandezza, a chioma espansa, alto fino a 10 (15) m, di rapida crescita e che produce facilmente rigetti basali. Rami flessibili e molto fragili, pubescenti da giovani, con evidenti cicatrici fogliari. Gemme piccole, arrotondate. Corteccia bruno-grigiastra, solcata sfaldata longitudinalmente con l'età. Il legno è tenero con alburno bianco-giallastro e il durame di color mogano.
Foglie spiralate, glabre, verde scure, lunghe 20-40 cm, molto variabili nella forma, generalmente bipennate, con segmenti opposti a numero impari, ovali o lanceolati, acuminati all'apice con margine dentellato-crenulato od intero.
Infiorescenza raccolta in ampia pannocchia ascellare, eretta, su un lungo peduncolo (fino a 17 cm) tomentoso, con numerosi piccoli fiori ermafroditi, attinomorfi, molto fragranti.
Calice gamosepalo con 5 denti ovati, pubescenti all'esterno, acuminati all'apice.
Corolla di colore lilla, con 5 petali obovato-spatolati e patenti, di 0,9-1,3 cm
Stami saldati in un lungo tubo purpureo-scuro di 7-8 mm a 10-12 coste, circondante lo stilo, pubescente in basso e provvisto di 10 antere gialle.
Ovario supero, globoso, provvisto di 4-8 logge; stimma capitato.
Il frutto è una piccola drupa subglobosa di 0,8-2,5 cm, gialla a maturità, contenente un nocciolo legnoso, forato all'apice, con 4-8 coste longitudinali e con 4-8 loculi ciascuno dei quali contiene un seme fusiforme di circa 6 mm. I frutti persistono sull'albero per tutto l'inverno.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=28
Tipo corologico: Asiatica - Pianta del continente asiatico.
Distribuzione: Neofita talvolta invasiva, originaria dell'India, della Cina occidentale e dell'Himalaya, coltivata e naturalizzata nell'Europa mediterranea fino ai Balcani e la Turchia.
Habitat: Terreni ben drenati e ricchi di elementi nutritivi con PH da basico al neutro, da 0 a ca 200-300 m s.l.m.
Specie termofila ed eliofila.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal gr. 'melia', frassino, in allusione per la somiglianza delle foglie con quelle del frassino. Il nome fu adottato da Linneo (1737) in sostituzione di Azedarach di Tournefort.
L'epiteto specifico 'azedarach' è probabilmente un nome dato dai medici arabi nel Medioevo per le proprietà medicinali della pianta e che originariamente significherebbe 'albero che libera'.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
La corteccia e le foglie hanno proprietà toniche, stimolanti, astringenti, febbrifughe, antiscorbutiche, vermifughe e detersive, ma data la loro tossicità, l'uso ne viene assolutamente sconsigliato. Contengono infatti neurotossine del tipo tetranortriterpene, inoltre tutta la pianta esercita un'azione insettifuga per il contenuto di azadiractina.
La polpa dei frutti alla maturazione è maleodorante e tossica per l'uomo con effetti purgativi e narcotici.
Anche se molti legni pregiati provengono da questa famiglia, per es. il mogano (genere Swietenia Jacq.), il legno di Melia azedarach ha scarso interesse economico.
I noccioli legnosi prima dell'avvento della plastica venivano utilizzati per la fabbricazione dei rosari (da cui il nome comune) e delle collane e forniscono un olio combustibile.
Note e Curiosità: I frutti non sono tossici per gli uccelli che se ne cibano e così contribuiscono alla disseminazione dei semi che una volta transitati tramite il loro apparato digerente germogliano facilmente.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. III), Edagricole, Bologna, 1982
J.-C. Rameau; D. Mansion; G. Dumé; C. Gauberville -Flore forestière française (vol. 3), Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF, 2008
Flora Iberica
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Flora of Cina
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Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero deciduo di media grandezza, a chioma espansa, alto fino a 10 (15) m, di rapida crescita e che produce facilmente rigetti basali. Rami flessibili e molto fragili, pubescenti da giovani, con evidenti cicatrici fogliari. Gemme piccole, arrotondate. Corteccia bruno-grigiastra, solcata sfaldata longitudinalmente con l'età. Il legno è tenero con alburno bianco-giallastro e il durame di color mogano.
Foglie spiralate, glabre, verde scure, lunghe 20-40 cm, molto variabili nella forma, generalmente bipennate, con segmenti opposti a numero impari, ovali o lanceolati, acuminati all'apice con margine dentellato-crenulato od intero.
Infiorescenza raccolta in ampia pannocchia ascellare, eretta, su un lungo peduncolo (fino a 17 cm) tomentoso, con numerosi piccoli fiori ermafroditi, attinomorfi, molto fragranti.
Calice gamosepalo con 5 denti ovati, pubescenti all'esterno, acuminati all'apice.
Corolla di colore lilla, con 5 petali obovato-spatolati e patenti, di 0,9-1,3 cm
Stami saldati in un lungo tubo purpureo-scuro di 7-8 mm a 10-12 coste, circondante lo stilo, pubescente in basso e provvisto di 10 antere gialle.
Ovario supero, globoso, provvisto di 4-8 logge; stimma capitato.
Il frutto è una piccola drupa subglobosa di 0,8-2,5 cm, gialla a maturità, contenente un nocciolo legnoso, forato all'apice, con 4-8 coste longitudinali e con 4-8 loculi ciascuno dei quali contiene un seme fusiforme di circa 6 mm. I frutti persistono sull'albero per tutto l'inverno.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=28
Tipo corologico: Asiatica - Pianta del continente asiatico.
Distribuzione: Neofita talvolta invasiva, originaria dell'India, della Cina occidentale e dell'Himalaya, coltivata e naturalizzata nell'Europa mediterranea fino ai Balcani e la Turchia.
Habitat: Terreni ben drenati e ricchi di elementi nutritivi con PH da basico al neutro, da 0 a ca 200-300 m s.l.m.
Specie termofila ed eliofila.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal gr. 'melia', frassino, in allusione per la somiglianza delle foglie con quelle del frassino. Il nome fu adottato da Linneo (1737) in sostituzione di Azedarach di Tournefort.
L'epiteto specifico 'azedarach' è probabilmente un nome dato dai medici arabi nel Medioevo per le proprietà medicinali della pianta e che originariamente significherebbe 'albero che libera'.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
La corteccia e le foglie hanno proprietà toniche, stimolanti, astringenti, febbrifughe, antiscorbutiche, vermifughe e detersive, ma data la loro tossicità, l'uso ne viene assolutamente sconsigliato. Contengono infatti neurotossine del tipo tetranortriterpene, inoltre tutta la pianta esercita un'azione insettifuga per il contenuto di azadiractina.
La polpa dei frutti alla maturazione è maleodorante e tossica per l'uomo con effetti purgativi e narcotici.
Anche se molti legni pregiati provengono da questa famiglia, per es. il mogano (genere Swietenia Jacq.), il legno di Melia azedarach ha scarso interesse economico.
I noccioli legnosi prima dell'avvento della plastica venivano utilizzati per la fabbricazione dei rosari (da cui il nome comune) e delle collane e forniscono un olio combustibile.
Note e Curiosità: I frutti non sono tossici per gli uccelli che se ne cibano e così contribuiscono alla disseminazione dei semi che una volta transitati tramite il loro apparato digerente germogliano facilmente.
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Re: Melia azedarach L. - Albero da rosari
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Foto di Franco Rossi
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Re: Melia azedarach L. - Albero da rosari
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Foto di Franco Rossi
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Re: Melia azedarach L. - Albero da rosari
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Foto di Giuliano Frangini
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Re: Melia azedarach L. - Albero da rosari
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