in Glückselig, Elbogner Kreis: 86 (1842)
Basionimo: Scabiosa maxima Opiz - Oekon.-Techn. Fl. Böhm. 2(1): 203 (1838)
Altri sinonimi: Knautia sylvatica Duby, Knautia dipsacifolia Kreutzer
Dipsacaceae
Ambretta occidentale, Deutsch: Wald-Witwenblume
English: forest widow flower, wood widow flower
Español: Escabiosa de bosque
Français: Knautie à feuilles de Cardère, Knautie des bois
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea alta da 40 cm ad oltre un metro, rosetta basale con fusto centrale alla base lignificato e in parte prostrato, molto ramoso in alto con peli riflessi;
Foglie: rosetta basale con foglie da lanceolate ad ovato-ellittiche +/- acuminate, leggermente pelose che scompaiono alla fioritura, le cauline lanceolate e largamente amplessicauli alla base (più larghe che lunghe);
Fiori in capolini con diametro di 2,5 - 4 cm, corolla in genere roseo/violaceo, ricettacolo peloso senza pagliette, squame dell'involucro triangolari;
Frutti: cipsele pelose con reste calicine persistenti.
Tipo corologico: Centroeurop. - Europa temperata dalla Francia all'Ucraina.
Distribuzione: Si tratta di una specie endemica europea con areale centro-europeo (dall'Ungheria alla Francia dell'est) (Tutin et al., 1993), in Flora d'Italia (Pignatti, 1982) viene indicata solo per il Piemonte/Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia (nella parte più orientale della Valle del Natisone). A queste due regioni si aggiungono la Lombardia (in provincia di Bergamo e Brescia con circa una trentina di segnalazioni), e il Trentino Alto Adige (Flora alpina, 2004) e la Liguria (Portofino, Arenzano, Cogoleto e Genova-Sestri) (Conti et al., 2005). Nell'agosto del 2009 è stata rinvenuta in Toscana (Massa Carrara) e in Emilia Romagna (Reggio Emilia) nel territorio del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano (Buccomino, Leporatti, 2010).
Habitat: Pianta indifferente al substrato, cresce al margine di boschi montani, ma può essere rinvenuta a quote inferiori in ambienti di prateria mesofila in evoluzione dove diventa particolarmente abbondante.
Sistematica e possibili confusioni: I recenti aggiornamenti sistematici hanno aggregato il genere Knautia (Dipsacaceae) nella famiglia delle Caprifoliaceae.
subsp. maxima, sopra descritta, si distingue nettamente dalla subsp. sixtina (Briq.) Bartolucci & Galasso, quest'ultima è caratterizzata da un fusto glabrescente alla base, le foglie spesso sono glabrescenti con le superiori strettamente lanceolate e ristrette alla base.
La determinazione specifica del genere Knautia è particolarmente difficile (fiori ermafroditi tubulosi a 4 lobi), è facile commettere errori ma per Knautia maxima subsp. maxima i caratteri di un fusto al centro della rosetta basale e le foglie superiori amplessicauli sono molto indicativi.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Genere dedicato ai botanici prelinneani tedeschi Christoph Knaut (1638-1694) ed a suo fratello Christian Knaut (1656-1716); maxima:
superlativo di magnus grande: massimo, il più grande, per le dimensioni rispetto a quelle delle specie congeneri.
Principali Fonti
TUTIN T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D.M., THEURILLAT J.P., 2004. Flora alpina, Zanichelli editore, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
BUCCOMINO G., LEPORATTI M.L., 2010. Notula 1648. Inform. Bot. Ital. 42(1): 376.
Scheda realizzata da Giovanni Buccomino
