Sched. Fl. Exs. Austro-Hung. 2: 48 (1882)
Euphorbia saxatilis Auct., Euphorbia triflora Schott, Nyman & Kotschy subsp. kerneri (Huter) Poldini, Euphorbia saxatilis Jacq. V carnica Auct. Ital. non Boiss., Tithymalus kerneri (Huter) Pacher, Tithymalus triflorus (Schott, Nyman & Kotschy) Soják subsp. kerneri (Huter) Soják
Euphorbiaceae
Euforbia della Carnia, Euforbia di Kerner
Forma Biologica: Ch suffr - Camefite suffruticose. Piante con fusti legnosi solo alla base, generalmente di piccole dimensioni.
Descrizione: Pianta perenne provvista di latice bianco alta 6-15(30) cm, glabra, con fusti legnosi alla base dapprima striscianti, quindi ascendenti, arrossati.
Foglie verdi o, a volte, rossastre, spesso molto addensate alla base del fusto, in rosetta presto caduca, sessili, da oblanceolato-spatolate (le inferiori, lar. 4-6 x 12-14 mm) ad ovate o largamente lanceolate (le cauline, abbraccianti, lar. 7-12 x 10-20 mm), grassette, glauche, con bordo a finissima dentellatura (visibile con lente), acute ovvero ottuse o troncate.
Brattee inferiori - o foglie involucrali - (5 alla base dell'ombrella, in verticillo) libere, rombico-lanceolate; brattee superiori (2 alla base del ciazio, lar. 12 x 7 mm) da ovato-cordate a reniformi, un po' saldate alla base, mucronate.
Ombrelle a (3-4)-5 raggi solitamente bifidi (qualche raggio anche all'ascella delle foglie superiori) portanti infiorescenze a ciazio, quest'ultimo con ghiandole verdi o rosso-brune, fornite di 2 cornetti (trifidi) convergenti.
Frutto a capsula tricocca, diam. 3 mm, liscia, poco solcata, contenente semi di 2-2,5 mm, lisci.
Tipo corologico: Subendem. - Entità presente soprattutto nell'area italiana, ma con limitati sconfinamenti in territori vicini.
Habitat: Ghiaie e greti torrentizi, pinete, magredi e boscaglie termofile, su substrati carbonatici. Da 200 a 1500 m.
Sistematica e possibili confusioni: Euphorbia barrelieri Savi è simile, ma generalmente più sviluppata, con foglie da obovate ad obcuneate fino a subrotonde, semi un po' maggiori.
E. saxatilis Jacq., anch'essa molto simile, non risulta annoverata nella flora italiana ed è presente in Austria.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Euphorbia: dal nome di Euforbio, medico di Giuba re della Numidia, scopritore delle virtù di questa pianta;
kerneri: specie dedicata ad A. J. Kerner von Marilaun (1831-1898), professore di Botanica a Innsbruck.
Note e Curiosità: Tutte le piante del genere Euphorbia contengono un latice bianco, che si manifesta rompendo qualsiasi parte aerea della pianta. Questo secreto è velenoso ed estremamente irritante e caustico per la pelle; si rivela particolarmente nocivo a contatto con gli occhi, potendo anche portare a cecità permanente!
L'applicazione del latice su verruche e calli si dimostra particolarmente efficace ed è in grado di rimuoverli senza produrre cicatrici. Questa pratica popolare, universalmente nota, deve necessariamente essere eseguita con grande precauzione ed impiegando piccolissime quantità, per evitare i danni sopra descritti.
Il latice di molte Euforbiacee è ricco di idrocarburi, come è risultato da ricerche svolte nel secolo scorso, tanto da indurre sperimentalmente alla coltivazione di alcune specie tropicali per la produzione di biocarburanti.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
MAINARDIS G., 2005. Flora del Parco delle Prealpi giulie, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
APPENDINO G., COLOMBO M.L., LUCIANO R., GATTI C., 2010. Piante velenose del Piemonte e delle Alpi Occidentali, Ed. Araba Fenice, Boves
The International Plant Names Index (IPNI)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Silvano Radivo
