Sp. Pl.: 479 (1753)
Pyrus pyraster Burgsd., Pyrus communis L. V achras (Gaertn.) Wallr.
Rosaceae
Pero comune, Deutsch: Birnenbaum
Englih: Wild pear, common pear, european Pear
Español: Peral
Français: Poirier
Forma Biologica: P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero che in alcuni casi, in condizioni ottimali, raggiunge i 18÷20 m di altezza, ma generalmente è molto più piccolo, ma anche arbusto a rami espansi con ramuli spinescenti e gemme glabre (progenitore selvatico da cui derivano le varietà coltivate).
La chioma ha forma piramidale; il tronco ha scorza grigio brunastra che si fessura con l'età e presenta profonde e caratteristiche placche quadrangolari.
Le foglie decidue, sono alterne, con picciolo ornato di stipole lineari caduche; hanno forma variabile, da ovate a cordate ad apice acuto, con margine finemente ed acutamente dentato, prima tomentose poi glabrescenti ed abbastanza lucenti; pagina superiore di colore verde scuro, mentre quella inferiore è verde chiara.
I fiori sono riuniti in corimbi eretti , portati da peduncoli tomentosi; hanno calice peloso-tomentoso a 5 lacinie brevi e triangolari; la corolla è composta da 5 petali ovati con unghia glabra, bianchi o talora soffusi di rosa all'esterno; 20÷30 stami, antere rosso violacee, ovario a 5 logge e 5 stili.
I frutti sono pomi piriformi, commestibili a completa maturazione. Semi ovati, lisci, bruno-nerastri.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Distribuzione: Presente in tutte le regioni.
Habitat: Boschi di latifoglie, arbusteti, predilige climi temperato-freschi e trova il suo ambiente ideale nella pianura padana, mentre rifugge i forti freddi, le temperature elevate e la siccità; dal piano alla collina in alcuni casi, anche in montagna sino a 1400 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: In Pyrus communis (che raccoglie le forme coltivate) è confluito anche Pyrus pyraster (a cui si riferivano le forme spontanee).
Almeno per ora, evidentemente, le differenze morfologiche ed ecologiche fra le 2 specie, non sono ritenute significative al punto da mantenerele separate.
Abbastanza recentemente sono state descritte 3 nuove specie, presenti in Sicilia ed appartenenti al genere Pyrus:
- Pyrus castribonensis Raimondo, Schicchi & Mazzola, presente allo stato attuale solo in Sicilia nelle Madonie e nei Nebrodi. Questa specie rientra nel gruppo del genere Pyrus con frutti a calice deciduo. Vegeta ai margini dei sughereti e dei coltivi tradizionali (frassineti ed oliveti) in una vasta area del territorio delle Madonie, tra 100 e 1000 m s.l.m. L'epiteto specifico deriva da "Castrum Bonum", l'attuale Castelbuono, centro delle Madonie in provincia di Palermo, nel cui territorio ricade il locus classicus.
- Pyrus sicanorum Raimondo, Schicchi & Marino, presente allo stato attuale solo in Sicilia nei Sicani e anche sulle Madonie. L'epiteto specifico si riferisce ai monti Sicani: Sicilia centro-occidentale, nel cui territorio ricade il locus classicus.
- Pyrus vallis-demonis Raimondo & Schicchi, specie endemica della Sicilia, presente esclusivamente nel Parco dei Nebrodi. Questa specie rientra nel gruppo, del genere Pyrus, con frutti a calice deciduo. L'epiteto specifico indica Val Demona, antica suddivisione nord-orientale della Sicilia nel cui territorio ricade il locus classicus.
- Pyrus cordata Desv.
- Pyrus spinosa Forssk.
- Pyrus nivalis Jacq.
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "pyr, pyrós" = fuoco, del fuoco: per la forma conica dei frutti; l'attributo specifico latino "communis", indica la comune diffusione della pianta.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Costituenti principali: zuccheri semplici, fibra, potassio e vitamina C
Le pere sono rinfrescanti, digestive e ricche di fibre che stimolano il transito intestinale .
Delle specie coltivate, ovviamente viene impiegato il frutto per il consumo fresco ed in misura minore per la produzione di succhi, sciroppi, gelatine e marmellate; nei paesi del nord Europa per la produzione di sidro. Ottime le pere con il formaggio , famoso è il dettto"al contandino non far sapere quant'è buono il cacio con le pere".
I frutti della specie selvatica, hanno sapore aspro e poco gradevole, ma localmente vengono raccolti e lasciati maturare sulla paglia (ammezzimento) come le Nespole.
Dalle foglie è possibile ricavare un colorante giallo.
Il legno del Pero sia selvatico che domestico è di buona qualità, a grana fine e compatta di colore bruuno-rossastro, ed in passato era utilizzato in ebanisteria, nella produzione delle righe delle squadre da disegno e anche per pezzi di strumenti musicali, era inoltre uno dei legni più pregiati per la xilografia.
Oggi questi usi sono andati persi, perché le nuove forme di allevamento contengono lo sviluppo del tronco.
Note e Curiosità: Il Pero nel passato era consacrato alla luna ed alla dea Era, la cui statua nell'Heràion di Micene era scolpiata nel legno di Pyrus communis.
Il nome preellenico del Pero era Onca. Per la forma del frutto che rammenta vagamente quella del ventre femminile, veniva associato ad Afrodite e considerato simbolo erotico.
Fino a non molto tempo fa nel cantone svizzero di Argovia si piantava un melo quando nasceva un maschio e un pero quando nasceva una bambina, che si diceva crescessero o deperissero con il loro albero.
Il suo candido fiore, in Cina è il simbolo del lutto.
Nel 1700 le pere deivennero dolci "da passeggio". Per le vie, un ambulante detto "peracottaro, le vendeva cotte, ricoperte di caramello e infilate su un bastoncino.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
BANFI E. CONSOLINO F. 2008. Alberi. Istituto Geografico De Agostini Novara
CATTABIANI A., 1996. Florario, Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Naturalista sicil., S. IV, XXX (3-4), 2006, pp. 363-370
Pyrus sicanorum (Rosaceae) a new species from Sicily. — Fl. Medit. 16: 379-384. 2006.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
The International Plant Names Index (IPNI)
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Scheda realizzata da Marinella Zepigi