Daphne laureola L. - Dafne laurella
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Daphne laureola L. - Dafne laurella
Daphne laureola L.
Sp. Pl.: 357 (1753)
Thymelaeaceae
Dafne laurella, Dafne laureola, Deutsch: Lorbeer-Seidelbast
English: Spurge laurel
Español: Adelfilla, barrabon
Français: Laurier des bois
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Pianta arbustiva sempreverde alta 60-120(140) cm.
Fusto eretto, poco ramificato, portante solo foglie apicali; la corteccia prima è verde poi vira al castano chiaro.
Rami carnosi e dicotomi, glabri e grigiastri.
Foglie (25)30-120(130) x (8)10-35(40) mm di forma lanceolato-obovata, subacute, coriacee, sessili o brevemente picciolate, quelle inferiori ripiegate verso il basso, quelle mediane patenti e le superiori erette; sono di un verde intenso e lucente nella pagina superiore (che è anche solcata simmetricamente da un nervatura longitudinale evidente) e ± glauche in quella inferiore.
Infiorescenza in racemo ascellare di foglie dell'anno precedente, è formata da fascetti sessili o brevemente peduncolati, con brattee squamose dell'anno precedente subito caduche, portanti 3-7(10) fiori, in antesi prima della comparsa delle nuove foglie.
Fiori giallo-verdastri, glabri, lievemente profumati, lunghi 7-12 /14) mm, quelli femminili subsessili, di 4-5(6) mm, più piccoli di quelli ermafroditi e con ipanzio (5)6-9 mm caduco (rossastro a maturità).
Sepali 2-3 mm di forma, da ovato triangolare a ottusa, lunghi ± la metà dell'ipanzio.
Stami raccolti in 2 ordini e sporgenti dal perigonio.
Il frutto è una drupa ± sferica di 6-8 mm, molto carnosa, prima verde, rossa e poi nerastra.
Semi ovoidi attenuati all'apice, di 5-10 x 6-10 mm.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Subatl. - Europa occidentale e anche piu' ad oriente nelle zone a clima suboceanico.
Submedit. - Areale prevalentemente mediterraneo.
Habitat: Boschi di latifolie a Faggio, Cerro, Castagno, Carpino ecc.; in suoli calcarei o leggermente acidi da 300 a 1500 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: In alcuni popolamenti sono presenti solo fiori femminili in altri i fiori sono ermafroditi; nel primo caso l'ipanzio è più corto con lo stigma che fuoriesce dalla fauce del fiore.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere fu coniato da Dioscoride con dedica alla mitica ninfa Dafne figlia di Peneo re dei fiumi.
L'epiteto della specie è riferito alla forma delle foglie che ricordano quelle del lauro (Laurus diminuitivo).
Proprietà ed utilizzi: Specie tossica
Un tempo questa pianta veniva utilizzata come detergente e purgativo. Oggi si sa che il suo uso interno è estramamente pericoloso (specialmente il frutto). In tutta la pianta è presente un glucoside cumarinico velenoso la "dafnina" composta da glucosio e dafnetina.
Le radici contengono una resina acridica detta "mezerina"
Note e Curiosità: Una leggenda fantastica racconta che di Dafne, ninfa dei boschi, si innamorò il dio Apollo ma lei lo ricusava. Inseguita fra valli e torrenti, durante la sua rincorsa iniziò a chiedetre aiuto alle altre divinità che, udendo le sue implorazioni e mossi da compassione, la trasformarono in un piccolo arbusto lauriforme, avente le radici bagnate dalle acque sotterranee. In ricordo di lei Apollo utilizzò le sue fronde per adornarsi il capo.
Dagli steli essiccati, si ricavano tante striscioline che intrecciate servono per fare "cappelli di paglia bianca" ancora in uso dalle donne in Germania e Svizzera.
I fioristi,da questa specie, hanno ottenuto degli ibridi con fiore di vari colori che trovano impiego nell'addobbo dei giardini. Data la sua proverbiale rusticità D. laureola viene usata per innestare specie più delicate e meno resistenti all'esposizione degli agenti atmosferici.Per ibridazione di questa specie hanno ottenuto l'incrocio detto Daphne ×houtteana Lindley & Paxton
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
M. Biagioli, G.Gestri, B. Acciai, A. Messina, 2002, Fiori sulla Pietra, Gramma Perugia
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
ZANGHERI P., 1976 Flora italica I-II, CEDAM, Padova
Enc. Nel Mondo delle Piante, Ed. Motta
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Antonino Messina
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Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
Descrizione: Pianta arbustiva sempreverde alta 60-120(140) cm.
Fusto eretto, poco ramificato, portante solo foglie apicali; la corteccia prima è verde poi vira al castano chiaro.
Rami carnosi e dicotomi, glabri e grigiastri.
Foglie (25)30-120(130) x (8)10-35(40) mm di forma lanceolato-obovata, subacute, coriacee, sessili o brevemente picciolate, quelle inferiori ripiegate verso il basso, quelle mediane patenti e le superiori erette; sono di un verde intenso e lucente nella pagina superiore (che è anche solcata simmetricamente da un nervatura longitudinale evidente) e ± glauche in quella inferiore.
Infiorescenza in racemo ascellare di foglie dell'anno precedente, è formata da fascetti sessili o brevemente peduncolati, con brattee squamose dell'anno precedente subito caduche, portanti 3-7(10) fiori, in antesi prima della comparsa delle nuove foglie.
Fiori giallo-verdastri, glabri, lievemente profumati, lunghi 7-12 /14) mm, quelli femminili subsessili, di 4-5(6) mm, più piccoli di quelli ermafroditi e con ipanzio (5)6-9 mm caduco (rossastro a maturità).
Sepali 2-3 mm di forma, da ovato triangolare a ottusa, lunghi ± la metà dell'ipanzio.
Stami raccolti in 2 ordini e sporgenti dal perigonio.
Il frutto è una drupa ± sferica di 6-8 mm, molto carnosa, prima verde, rossa e poi nerastra.
Semi ovoidi attenuati all'apice, di 5-10 x 6-10 mm.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
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Sistematica e possibili confusioni: In alcuni popolamenti sono presenti solo fiori femminili in altri i fiori sono ermafroditi; nel primo caso l'ipanzio è più corto con lo stigma che fuoriesce dalla fauce del fiore.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere fu coniato da Dioscoride con dedica alla mitica ninfa Dafne figlia di Peneo re dei fiumi.
L'epiteto della specie è riferito alla forma delle foglie che ricordano quelle del lauro (Laurus diminuitivo).
Proprietà ed utilizzi: Specie tossica
Un tempo questa pianta veniva utilizzata come detergente e purgativo. Oggi si sa che il suo uso interno è estramamente pericoloso (specialmente il frutto). In tutta la pianta è presente un glucoside cumarinico velenoso la "dafnina" composta da glucosio e dafnetina.
Le radici contengono una resina acridica detta "mezerina"
Note e Curiosità: Una leggenda fantastica racconta che di Dafne, ninfa dei boschi, si innamorò il dio Apollo ma lei lo ricusava. Inseguita fra valli e torrenti, durante la sua rincorsa iniziò a chiedetre aiuto alle altre divinità che, udendo le sue implorazioni e mossi da compassione, la trasformarono in un piccolo arbusto lauriforme, avente le radici bagnate dalle acque sotterranee. In ricordo di lei Apollo utilizzò le sue fronde per adornarsi il capo.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
M. Biagioli, G.Gestri, B. Acciai, A. Messina, 2002, Fiori sulla Pietra, Gramma Perugia
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Thymelaeaceae: dafne laureola
Montemurlo(PO), 450 m, mar 2009
Foto di Nino Messina
Thymelaeaceae: dafne laureola
Montemurlo(PO), 450 m, mar 2009
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Lunigiana (MS), feb 2009
Foto di Angelo Mazzoni
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Lunigiana (MS), feb 2009
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Morino (AQ), feb 2007
Foto di Gianluca Nicolella
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Morino (AQ), feb 2007
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Peonis (UD), 200 m, apr 2012
Foto di Paolo Siega Vignut
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Pian d.Croce Supino (FR), 1050 m, feb 2008
Foto di Enzo De Santis
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Montemurlo(PO), 450 m, mar 2009
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Fardella (PZ), 750 m, mar 2011
Foto di Franco Caldararo
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Montemurlo (PO), gen 2008
Foto di Giovanni Gestri
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Campello Itri (LT), giu 2008
Foto di Franz Neidl
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Campello Itri (LT), giu 2008
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
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Thymelaeaceae: Dafne laurella, Pepe montano
Lunigiana (MS), feb 2009
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Lunigiana (MS), feb 2009
Foto di Angelo Mazzoni
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- Anja
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Re: Daphne laureola L. - Dafne laurella
Daphne laureola L.
Treppio di Sambuca Pistoiese, 480 m, lug 2013
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Semi
Treppio di Sambuca Pistoiese, 480 m, lug 2013
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
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