Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (=Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
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I messaggi di questo forum costituiscono una preziosa documentazione della presenza allo stato spontaneo della flora italiana ordinata in base alla data del rinvenimento, sequenza che verrebbe alterata da qualsiasi intervento successivo, ammissibile SOLO in caso di errori nella determinazione. Per segnalare errori inviate un messaggio nel forum "Correzioni e modifiche ad Archivio floristico" ricopiando il Topic_id che trovate in cima a ogni topic dell'Archivio
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Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (=Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
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Orchidaceae: Elleborine neglecta
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
Non si vede se l'antera è peduncolata o no, comunque mi sembra Epipactis leptochila subsp. neglecta, dal clinadrio ben sviluppato e dal viscidio efficente solo nei fiori più giovani
Alessandro
-Tre cose ci sono rimaste del paradiso " Le stelle , i fiori e i bambini "- ( Aforisma probabilmente attribuito a Dante)
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
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Orchidaceae: Elleborine neglecta
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
Anche per me siamo in area leptochila neglecta.
La pianta presentata in foto 5 mostra foglie non tipiche, normalmente le foglie sono simili a quelle della pianta visibile in secondo piano nella stessa foto. Anche il pedicello fiorale è molto più lungo del solito.
Una precisazione per Alessandro: le neglecta presenti in area padana alpina e appenninica e lungo la penisola sono diverse da quelle centroeuropee, in particolare queste ultime sono esclusivamente autogame. Le "nostre" sono invece sempre allogame, possiedono viscidio efficace e i pollinii sono ben agglutinati. A conferma dell'allogamia delle neglecta italiane è ben visibile, nell'ultimo fiore in basso della seconda foto, l'avvenuta asportazione delle masserelle polliniche da parte di un insetto; sono ben visibili anche le due logge infossate vuote (il clinandrio).
In E. leptochila sl la prima brattea fiorale è di solito molto lunga (anche 8 cm), purtroppo non è visibile in nessuna delle foto presentate.
.
La pianta presentata in foto 5 mostra foglie non tipiche, normalmente le foglie sono simili a quelle della pianta visibile in secondo piano nella stessa foto. Anche il pedicello fiorale è molto più lungo del solito.
Una precisazione per Alessandro: le neglecta presenti in area padana alpina e appenninica e lungo la penisola sono diverse da quelle centroeuropee, in particolare queste ultime sono esclusivamente autogame. Le "nostre" sono invece sempre allogame, possiedono viscidio efficace e i pollinii sono ben agglutinati. A conferma dell'allogamia delle neglecta italiane è ben visibile, nell'ultimo fiore in basso della seconda foto, l'avvenuta asportazione delle masserelle polliniche da parte di un insetto; sono ben visibili anche le due logge infossate vuote (il clinandrio).
In E. leptochila sl la prima brattea fiorale è di solito molto lunga (anche 8 cm), purtroppo non è visibile in nessuna delle foto presentate.
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (=Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
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Grazie Mauro per la tua risposta e per la tua spiegazione molto particolareggiata.
Purtroppo la piantina in secondo piano risultava essere recisa, da un erbivoro molto propabilmente, come spesso mi è capitato di vedere.
Aggiungo una foto del gambo e della prima brattea floreale (che non è molto più grande delle fogli) sperando di riuscire a farl luce su questo "mistero"...
Orchidaceae: Elleborine neglecta
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Grazie Mauro per la tua risposta e per la tua spiegazione molto particolareggiata.
Purtroppo la piantina in secondo piano risultava essere recisa, da un erbivoro molto propabilmente, come spesso mi è capitato di vedere.
Aggiungo una foto del gambo e della prima brattea floreale (che non è molto più grande delle fogli) sperando di riuscire a farl luce su questo "mistero"...
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Re: Epipactis neglecta (Kümpel) Kümpel (= Epipactis leptochila subsp. neglecta Kumpel)
Ciao a tutti,
caro Mauro, certe cose che hai detto sono certamente condivisibili, altre un po’ meno. Per poter comprendere meglio quello che sto per dire, bisogna immaginare E. helleborine da una parte ed E. leptochila dall’altra, in mezzo una specie intermedia che è E. neglecta. In Italia , ma anche in altre parti d’Europa si trovano tantissime stazioni di E. neglecta che possono essere per le loro caratteristiche più vicine ad E. leptochila o più vicine ad E. helleborine, come è il caso delle piante che sono state qui postate. Si deduce da almeno tre particolari; le protuberanze nella parte basale dell’epichilo , tipiche in E. helleborine; la congiunzione Ipo.-Epi.molto larga, invece che molto stretta; e dalla colorazione del peduncolo dell’ ovario più o meno violaceo anzi che verde. La presenza di E. neglecta si nota per: il peduncolo dell’ovario che è più lungo rispetto a quello di E. helleborine; ma soprattutto da quelle parti bianche che si vedono alla base delle prime foglie. Ora qualcuno potrebbe obiettare che ci troviamo di fronte ad un Ibrido. Io posso dire che stazioni di piante simili con centinaia e centinaia di individui li osservo da almeno vent’anni e si comportano come tutte le altre specie, con un unico problema che negli ultimi anni, con il proliferare dei caprioli, le centinaia di piante si sono ridotte nei casi migliori a qualche decina. La maggioranza dei popolamenti italiani, possiamo si considerarli allogami, anche se sarebbe più corretto definirli: allogami facoltativi, in quanto l’ allogamia persiste quasi sempre per un periodo che può variare da stazione a stazione o da stagione a stagione, in genere il viscidio dopo un certo periodo perde di efficacia e il polline si disgrega sullo stimma. A tal proposito se osserviamo i viscidi del secondo e terzo fiore, possiamo notare che hanno perso il loro caratteristico color ghiaccio, sono diventati giallastri, quasi sicuramente non sono più efficaci. I motivi dei problemi che si presentono quando trattiamo E. neglecta o E. leptochila subsp neglecta, a mio avviso dipendono dal fatto che sono state descritte basandosi su popolamenti molto vicini ad E. leptochila, in questo caso è si comprensibile identificarle come sottospecie o anche varietà. Diventa però molto complicato far entrare in questa descrizione la maggioranza dei popolamenti italiani che hanno caratteristiche praticamente equidistanti tra E. leptochila ed E. helleborine . Seguendo un filo logico, per dare una giusta collocazione alle piante qui postate e a tanti altri popolamenti dovremmo chiamarli, per assurdo: E. helleborine subsp neglecta.
caro Mauro, certe cose che hai detto sono certamente condivisibili, altre un po’ meno. Per poter comprendere meglio quello che sto per dire, bisogna immaginare E. helleborine da una parte ed E. leptochila dall’altra, in mezzo una specie intermedia che è E. neglecta. In Italia , ma anche in altre parti d’Europa si trovano tantissime stazioni di E. neglecta che possono essere per le loro caratteristiche più vicine ad E. leptochila o più vicine ad E. helleborine, come è il caso delle piante che sono state qui postate. Si deduce da almeno tre particolari; le protuberanze nella parte basale dell’epichilo , tipiche in E. helleborine; la congiunzione Ipo.-Epi.molto larga, invece che molto stretta; e dalla colorazione del peduncolo dell’ ovario più o meno violaceo anzi che verde. La presenza di E. neglecta si nota per: il peduncolo dell’ovario che è più lungo rispetto a quello di E. helleborine; ma soprattutto da quelle parti bianche che si vedono alla base delle prime foglie. Ora qualcuno potrebbe obiettare che ci troviamo di fronte ad un Ibrido. Io posso dire che stazioni di piante simili con centinaia e centinaia di individui li osservo da almeno vent’anni e si comportano come tutte le altre specie, con un unico problema che negli ultimi anni, con il proliferare dei caprioli, le centinaia di piante si sono ridotte nei casi migliori a qualche decina. La maggioranza dei popolamenti italiani, possiamo si considerarli allogami, anche se sarebbe più corretto definirli: allogami facoltativi, in quanto l’ allogamia persiste quasi sempre per un periodo che può variare da stazione a stazione o da stagione a stagione, in genere il viscidio dopo un certo periodo perde di efficacia e il polline si disgrega sullo stimma. A tal proposito se osserviamo i viscidi del secondo e terzo fiore, possiamo notare che hanno perso il loro caratteristico color ghiaccio, sono diventati giallastri, quasi sicuramente non sono più efficaci. I motivi dei problemi che si presentono quando trattiamo E. neglecta o E. leptochila subsp neglecta, a mio avviso dipendono dal fatto che sono state descritte basandosi su popolamenti molto vicini ad E. leptochila, in questo caso è si comprensibile identificarle come sottospecie o anche varietà. Diventa però molto complicato far entrare in questa descrizione la maggioranza dei popolamenti italiani che hanno caratteristiche praticamente equidistanti tra E. leptochila ed E. helleborine . Seguendo un filo logico, per dare una giusta collocazione alle piante qui postate e a tanti altri popolamenti dovremmo chiamarli, per assurdo: E. helleborine subsp neglecta.