Datura stramonium L. - Stramonio comune

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Datura stramonium L. - Stramonio comune

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Datura stramonium L.
Sp. Pl.: 179 (1753)

Datura tatula L., Datura stramonium L. V tatula (L.) Torr., Datura stramonium L. V inermis (Juss. ex Jacq.) Fernald, Datura stramonium L. subsp. tatula (L.) Nyman, Datura inermis Juss. ex Jacq.

Solanaceae

Stramonio comune, Indormia, Noce spinosa, Stramonio, Deutsch: Gemeine Stechapfel
English: Jimsonweed
Español: Estramonio
Français: Stramoine commune


Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.

Descrizione: Pianta annua, erbacea che presenta un' elevata variabilità, cespugliosa, pubescente, con radice a fittone, fusiforne, fusti eretti, cilindrici, talvolta cavi, generalmente con ramificazione dicotoma, glabri o pubescenti, da giovani con glandule rossastre; altezza 30÷120 cm.
Le foglie, dall'odore sgradevole e di notevoli dimensioni, sono picciolate, alterne, ovate, acute all'apice, con base troncata con nervi principali prominenti, la pagina superiore di colore verde scuro, quella inferiore verde chiaro e glabra; il margine è dentato-frastagliato. Il picciolo è generalmente percorso da una fila di peli nella parte superiore e da giovane presenta alcune glandule rossastre.
I fiori isolati, sono situati all'ascella delle ramificazioni o all'estremità dei rami; hanno corti peduncoli. Il calice un po' rigonfio in basso, tubuloso, pubescente, a 5 sepali con lobi saldati. La corolla che esternamente è glabra, è bianca, raramente violetta, lunga 6÷10 cm, imbutiforme; prima della fioritura è racchiusa pieghettata a ventaglio all'interno del bocciolo, con 5 lobi lesiniformi divergenti; 5 stami della stessa lunghezza. L'ovario ha un lungo stilo e stimma bifido.
I frutti sono capsule ovali, pubescenti con corti peli e a volte con glandule rossastre, divise in 4 logge, irte di aculei lunghi 5÷15 mm ± eguali fra loro, glabri o pubescenti alla base; al loro interno sono contenuti numerosi semi reniformi, neri e rugosi (ca.3 mm).

Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Americ. - America.

Distribuzione: Esotica naturalizzata originaria dell'America tropicale. Naturalizzata in tutto l'emisfero boreale, diffusa in Europa dagli zingari che la usavano come pianta medicinale; in Italia è presente in tutto il territorio.

Habitat: Specie nitrofila e ruderale, frequente negli incolti, arenili, infestante delle culture cerealicole e del tabacco.0÷900 m s.l.m.

Immagine


Sistematica e possibili confusioni: Specie congeneri presenti nel nostro territorio:

Datura ferox L. – Stramonio spinosissimo Clicca qui per visualizzare la scheda


Datura inoxia Mill. – Stramonio metello, che si distingue per essere è pianta di modeste dimensioni, ma con grandi fiori con corolla sino a 20 cm e, per i frutti in capsule subsferiche, pendule e con aculei molli. Specie esotica naturalizzata.

Datura quercifolia Humb. & Kunth specie neofita segnalata in Sicilia

Datura wrightii Regel - Stramonio di Wright Clicca qui per visualizzare la scheda

Tassonomia filogenetica

Immagine


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Etimologia: Il nome del genere deriva dall'indiano “dhatura” = mela spinosa, per i frutti spinosi; l'epiteto specifico è di origine incerta, forse da "sólor" io consolo, essendo pianta che provoca euforia e che quindi consola.

Proprietà ed utilizzi: Immagine Specie officinale tossica

Costituenti principali:alcaloidi a nucleo tropanico, josciamina, scopolamina, atropina, nicotina, flavonoidi e cumarina, tannino, gomma, materie grasse, sali di calcio e di potassio.

Erba amara altamente tossica, la maggiore concentrazione di tossine si trova nei semi, ma esse sono presenti anche nelle rimanenti parti della pianta; ha proprietà narcotiche, ipnotiche, antidolorifiche, sedative ed allucinogene.

Per uso interno in caso di asma e morbo di Parkinson.
Attenzione: in eccesso provoca capogiro, secchezza delle fauci, tachicardia, allucinazioni e coma.

Per uso esterno in caso di fistole, accessi e forti nevralgie.
Utilizzata per produrre sigarette antiasmatiche.
L'uso dello Stramonio nella medicina popolare, è stato quasi completamente abbandonato, perché sostituito da farmaci più efficaci e meno pericolosi
Quest'erba e i suoi alcaloidi sono soggetti a restrizioni in molti paesi.

Note e Curiosità: L'origine di questa pianta è controversa, alcuni la collocano in Asia, altri nel Centro America; quello che è certo è che in America era conosciuta dalle tribù indigene che fin dai tempi più remoti, la utilizzavano nei riti iniziatici e in altri tipi di cerimonie religiose per indurre stati di euforia ed esaltazione.
Diverse specie di Datura sono state e continuano ad essere utilizzate da numerose tribù dell'America settentrionale e centrale nel corso di riti iniziatici religiosi e magico-divinatori. Gli Aztechi conoscevano e coltivavano alcune specie di Datura, che chiamavano con i nomi di tolohua, toloatzin e toloache.
La storia del rapporto fra l'uomo e i suoi stati modificati di coscienza dimostra come alcuni comportamenti accompagnino l'uomo da sempre, la Datura è una delle piante che proprio per questo motivo, accompagna il genere umano praticamente da quando ne furono scoperte le proprietà allucinogene e narcotizzanti.
Nel Manoscritto Badianus (1552), probabilmente il primo erbario scritto ed illustrato in America dopo la conquista, da 2 farmacisti aztechi educati da sacerdoti spagnoli, rivela che gli aztechi usavano fra le altre erbe, anche lo Stramonio.
Varie specie di Datura compaiono nel Manoscritto Badianus, l'impiego viene prescritto per numerosi disturbi.
Gli aztechi utilizzavano D. stramonium come narcotico contro i dolori al fianco, nella cura di infezioni o ascessi alle orecchie, come cataplasma applicato dopo aver inciso un ascesso ghiandolare, contro i dolori della regione pubica, come unguento per curare le fenditure della pianta del piede, come impiastro contro le ulcere e le pustole su tutto il corpo.
Pitture rupestri datate fra i 3000 e i 4000 anni fa, rinvenute lungo le sponde del fiume Pecos nel Texas, rappresentano motivi vegetali che sono stati identificati come stilizzazioni di frutti spinosi di
datura. Oltre il 50% delle figure di sciamani dell'arte del fiume Pecos è associato a questo motivo vegetale
Nell'800 questa pianta venne reputata da esponenti della medicina ufficiale, antispasmodica, utile contro il ballo di S. Vito e il tetano.
In tempi più recenti gli indiani rappahnnock della Virginia pestavano i semi o le foglie dello Stramonio, miscelandoli con grasso o lardo per ottenere un cataplasma contro il morso dei serpenti. Inoltre riscaldavano le foglie e le applicavano contro il prurito ai piedi o le fumavano in caso di respiro affannoso.
Questa che è fra le più rinomate piante della stregoneria medioevale veniva chiamata "erba del diavolo", "erba dei demoniaci", "erba delle streghe". Veniva utilizzata da parte di sciamani e stregoni, che erano un pò cerusici, un pò scienziati e un pò capi religiosi, per le proprietà narcotiche e allucinogene che provocavano visioni fantastiche e per il presunto potere afrodisiaco, essi usavano bruciare la pianta per poterne inalare i vapori.
È stata anche definita "pianta dei ladri"e in India era nota come "il ciuffo di Shiva", il dio della distruzione.
Si racconta che i briganti usassero mettere semi di Stramonio in alcuni liquori, facendo bere questa mistura alle loro vittime, che si trovavavo completamente prive di volontà e disposte a raccontare segreti che diversamente non avrebbero mai rivelato.
Thomas Jefferson ( Presidente degli U.S.A.) fu testimone del fatto che all'epoca di Robespierre i francesi condannati alla ghigliottina, preparavano con lo stramonio un veleno che causava una morte rapida, evitando così di finire sul patibolo.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________

Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
PRIHODA A., 1993. Le piante della salute. Melita, La Spezia.
BOWN. D., 1995 . Encyclopaedia of Herbs and their Uses. Dorling Kindersley, London.
VOGEL V.J., 1998. Erboristeria e medicina naturale dei pellerossa. Rusconi, Milano.
CAMPBELL G., 1983, L'arte rupestre degli Indiani nord-americani, Jaca Book, Milano.
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI).
CATTABIANI A. 1996. Florario. Arnoldo Mondadori Editore, Milano.
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
The International Plant Names Index (IPNI)


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Pantelleria (TP), 140 m, ago 2011
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Pantelleria (TP), 140 m, ago 2011
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Foce Torrente Varenna, Pegli( GE), 5 m, set 2009
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Manfredonia (FG), set 2009
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Supramonte di Urzulei (NU), 400 m, ott 2011
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Bisceglie (BT), 120 m, ago 2011
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Cascina (PI), 8 m, set 2014
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