Neotinea ustulata (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase - Orchide bruciacchiata
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Neotinea ustulata (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase - Orchide bruciacchiata
Neotinea ustulata (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase
Lindleyana 12(3): 122 (1997)
Basionimo: Orchis ustulata L. - Sp. Pl.: 941 (1753)
Orchidaceae
Orchide bruciacchiata, Orchidea bruciacchiata, Deutsch: Brand-Knabenkraut
English: Dark-winged orchis, Dwarf Orchid
Español: Orquídea manchada
Français: Orchis brûlé
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea,tuberosa, con 2 bulbo-tuberi ipogei ovali o sferici, radici fascicolate, carnose, superiori ai bulbo-tuberi, fusti eretti, di piccole dimensioni ha un'altezza compresa tra 10÷30 cm.
Foglie basali lanceolate di colore verde-grigio, parallelinervie, le cauline ridotte e guainanti.
L'infiorescenza è una spiga cilindrico-conica multiflora, densa, purpurea all'apice, con fiori basali a volte separati, brattee lanceolate lunghe poco meno dell'ovario di colore variabile da rosa a rosso-porpora con riflessi verdastri.
I fiori profumati, hanno 3 tepali esterni viola scuro esternamente, all'interno più chiari con strie bruno-violacee conniventi a formare un cappuccio semisferico, i 3 tepali interni più corti di colore rosa-violaceo; labello trilobato, più lungo che largo, il lobo mediano allungato e a sua volta bilobo con appendice dentiniforme fra i 2 lobi, di colore bianco con macchie purpuree; sperone cilindrico, ricurvo verso il basso, lungo 1/3÷1/4 dell'ovario.
I frutti sono capsule deiscenti contenenti numerosi piccoli semi.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Cespuglieti, pascoli magri; 0÷2.000 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere (con prefisso greco 'néos, nuovo) è dedicato a Vincenzo Tineo (1791-1856), botanico siciliano, che pubblicò fra l'altro Catalogus Plantarum Horti Regii Panormitani ad annuum 1827, quello specifico dal latino ustulatus = torrefatto-bruciato, indica il colore bruno scuro dell'infiorescenza soprattutto ad inizio antesi.
Proprietà ed utilizzi:
Onde evitare qualsivoglia strumentalizzazione in merito alle proprietà ed utilizzi di specie appartenente alla famiglia delle Orchidee, non scriverò nulla in questo spazio dedicato, limitandomi a riportare quanto conosco, nelle "curiosità", sconsigliandone comunque qualsiasi uso.
Ricordo che l'intera famiglia delle Orchidaceae è considerata a protezione assoluta su tutto il territorio nazionale, non è quindi possibile raccoglierle, estirparle o altro.
Note e Curiosità: Vuole una leggenda dell'Epiro (regione della Grecia nord- occidentale) che a un bellissimo giovane di nome Orchide, all'inzio dell'adolescenza erano spuntati i seni e durante la crescita il suo corpo diventava sempre più sinuoso e morbido e sfuggiva a qualsiasi classificazione sessuale. Il giovane non capiva più se fosse maschio o femmina, o entrambi insieme. Soffriva moltissimo di questa sua condizione, perchè a causa del suo stato lo sfuggivano sia i maschi che le femmine, trovandolo diverso. Anche il carattere era ambiguo, ora timido e schivo, ora aggressivo e lussurioso. Disperat, un giorno si buttò da una rupe, sfracellandosi in un prato, dove per incanto dal suo sangue spuntarono tanti fiori, ognuno diverso dall'altro, ma tutti simili nella bellezza e sensualità che emanavano. Ebbero il nome di orchidee, ossia fiori di Orchide. Vi erano Orchis simia che parevano nude e impudiche scimmiette, e altre odorose che raffiguravano ciò che vi è di più celato nella femminilità, altre ancora alludevano esplicitamente alla mascolinità. Forse proprio per questo gli efebi ateniesi, cantavano le lodi agli dei, cingendo la fronte con una corona di orchidee.
Nell'antica Cina le orchidee erano associate ai riti di primavera, erano impiegate per scacciare le influenze nefaste e in particolar modo la sterilità.
I greci chiamavano le orchidee anche kosmosándalon, cioè sandalo del mondo, indicando con questo nome il labello rigonfio proprio di molte specie spontanee dell'area mediterranea, che assomiglia alla punta di una scarpetta.
Neotinea ustulata (=Orchis ustulata L.) è una delle prime orchidee descritte al mondo nel 1753 dal famoso botanico e padre della moderna tassonomia binominale: Carl von Linné.
Da questa come da altre orchidee, è possibile ricavare una una farina, detta "salep" che si ottiene dai tuberi essiccati e anticamente era considerata un ricostituente.Teofraso e Dioscoride hanno attribuito a questa farina, pare in maniera erronea, una grande capacità nutritiva; è utilizzata ancora oggi in Turchia per la produzione di bevande e di gelati da passeggio.
Secondo antiche credenze orientali, il salep, era considerato un mezzo efficace "per raggiungere la forza di procreazione", anche impiegato come astringente, nelle gastroduodeniti infantili e come eccipiente nella composizione di pillole contenenti sostanze irritanti.
Proprio il nome di Orchis, potrebbe paradossalmente aver creato dei problemi alla diffusione delle piante appartenenti a questo genere, perché, sopprattutto nel medioevo ci fu una caccia alla essiccazione dei tuberi secondo la teoria dei segni di Paracelso, per cui alcune specie erano divinamente segnate per indicare all'uomo le proprietà medicinali, in questo caso venivano ricercate per le supposte potenti capacità afrodisiache.
Attenzione: Ricordo che l'intera famiglia delle orchidaceae è considerata a protezione assoluta su tutto il territorio nazionale, non è quindi possibile raccoglierle, estirparle o altro.
Ricordo inoltre che all'interno dell' Unione Europea il commercio di salep è proibito.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia.Edagricole, Bologna. 1982
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma. 2005
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D., THEURILLAT J.P., Flora alpina. Ediz. italiana: Bologna, Zanichelli. 2004
AA.VV., 2001. Orchidee spontanee della provincia di Bergamo. FAB.
BARTOLINI L. Le orchidee della Valle Camonica. Cierre edizioni. Verona. 1996
CATTABIANI A. Florario. Arnoldo Mondadori Editore, Milano. 1996.
TRISKA J. La flora d’Europa. Melita, La Spezia 1990
TRECCANI Enciclopedia
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
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Lindleyana 12(3): 122 (1997)
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Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea,tuberosa, con 2 bulbo-tuberi ipogei ovali o sferici, radici fascicolate, carnose, superiori ai bulbo-tuberi, fusti eretti, di piccole dimensioni ha un'altezza compresa tra 10÷30 cm.
Foglie basali lanceolate di colore verde-grigio, parallelinervie, le cauline ridotte e guainanti.
L'infiorescenza è una spiga cilindrico-conica multiflora, densa, purpurea all'apice, con fiori basali a volte separati, brattee lanceolate lunghe poco meno dell'ovario di colore variabile da rosa a rosso-porpora con riflessi verdastri.
I fiori profumati, hanno 3 tepali esterni viola scuro esternamente, all'interno più chiari con strie bruno-violacee conniventi a formare un cappuccio semisferico, i 3 tepali interni più corti di colore rosa-violaceo; labello trilobato, più lungo che largo, il lobo mediano allungato e a sua volta bilobo con appendice dentiniforme fra i 2 lobi, di colore bianco con macchie purpuree; sperone cilindrico, ricurvo verso il basso, lungo 1/3÷1/4 dell'ovario.
I frutti sono capsule deiscenti contenenti numerosi piccoli semi.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Cespuglieti, pascoli magri; 0÷2.000 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere (con prefisso greco 'néos, nuovo) è dedicato a Vincenzo Tineo (1791-1856), botanico siciliano, che pubblicò fra l'altro Catalogus Plantarum Horti Regii Panormitani ad annuum 1827, quello specifico dal latino ustulatus = torrefatto-bruciato, indica il colore bruno scuro dell'infiorescenza soprattutto ad inizio antesi.
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Ricordo che l'intera famiglia delle Orchidaceae è considerata a protezione assoluta su tutto il territorio nazionale, non è quindi possibile raccoglierle, estirparle o altro.
Note e Curiosità: Vuole una leggenda dell'Epiro (regione della Grecia nord- occidentale) che a un bellissimo giovane di nome Orchide, all'inzio dell'adolescenza erano spuntati i seni e durante la crescita il suo corpo diventava sempre più sinuoso e morbido e sfuggiva a qualsiasi classificazione sessuale. Il giovane non capiva più se fosse maschio o femmina, o entrambi insieme. Soffriva moltissimo di questa sua condizione, perchè a causa del suo stato lo sfuggivano sia i maschi che le femmine, trovandolo diverso. Anche il carattere era ambiguo, ora timido e schivo, ora aggressivo e lussurioso. Disperat, un giorno si buttò da una rupe, sfracellandosi in un prato, dove per incanto dal suo sangue spuntarono tanti fiori, ognuno diverso dall'altro, ma tutti simili nella bellezza e sensualità che emanavano. Ebbero il nome di orchidee, ossia fiori di Orchide. Vi erano Orchis simia che parevano nude e impudiche scimmiette, e altre odorose che raffiguravano ciò che vi è di più celato nella femminilità, altre ancora alludevano esplicitamente alla mascolinità. Forse proprio per questo gli efebi ateniesi, cantavano le lodi agli dei, cingendo la fronte con una corona di orchidee.
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Da questa come da altre orchidee, è possibile ricavare una una farina, detta "salep" che si ottiene dai tuberi essiccati e anticamente era considerata un ricostituente.Teofraso e Dioscoride hanno attribuito a questa farina, pare in maniera erronea, una grande capacità nutritiva; è utilizzata ancora oggi in Turchia per la produzione di bevande e di gelati da passeggio.
Secondo antiche credenze orientali, il salep, era considerato un mezzo efficace "per raggiungere la forza di procreazione", anche impiegato come astringente, nelle gastroduodeniti infantili e come eccipiente nella composizione di pillole contenenti sostanze irritanti.
Proprio il nome di Orchis, potrebbe paradossalmente aver creato dei problemi alla diffusione delle piante appartenenti a questo genere, perché, sopprattutto nel medioevo ci fu una caccia alla essiccazione dei tuberi secondo la teoria dei segni di Paracelso, per cui alcune specie erano divinamente segnate per indicare all'uomo le proprietà medicinali, in questo caso venivano ricercate per le supposte potenti capacità afrodisiache.
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La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Maranola (LT) 3.7.2008
Foto di Franz Neidl
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Re: Neotinea ustulata (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase - Orchide bruciacchiata
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Orrido di Foresto Val di Susa mag 2008
Foto di Franco Guadagni
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Re: Neotinea ustulata (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase - Orchide bruciacchiata
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Montisola (BS), apr 2008
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Re: Neotinea ustulata (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase - Orchide bruciacchiata
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Parco dei Monti Lucretili, 26-4-08
Foto di Luciano Capasso
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Campo Felice (AQ), 1600 m, mag 2010
Foto di Massimo Ramella
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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Orchidaceae: Orchide bruciacchiata
Valle Camonica (BS), 850 m, mag 2011
Foto di Alessandro Federici
Orchidaceae: Orchide bruciacchiata
Valle Camonica (BS), 850 m, mag 2011
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