Filipendula ulmaria (L.) Maxim. - Olmaria comune
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Filipendula ulmaria (L.) Maxim. - Olmaria comune
Filipendula ulmaria (L.) Maxim.
Trudy Imp. S.-Peterburgsk. Bot. Sada 6(1): 251 (1879)
Basionimo: Spiraea ulmaria L. - Sp. Pl.: 490 (1753)
Altri sinonimi: Spiraea denudata C. Presl, Spiraea glauca Schultz, Filipendula denudata (J. Presl & C. Presl) Fritsch, Filipendula ulmaria (L.) Maxim. subsp. denudata (J. Presl & C. Presl) Hayek, Filipendula ulmaria (L.) Maxim. V nivea Wallr., Filipendula ulmaria (L.) Maxim. V tomentosa Cambess.
Rosaceae
Olmaria comune, Filipendula olmaria, Ulmaria comune, Deutsch: Moor-Geissbart
English: Meadowsweet, Queen of the Meadow
Español: Reina de los prados
Français: Reine des prés
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 50-200 cm, con radici fibrose nodose, quelle avventizie senza noduli.
Fusti angolosi, glabri o quasi eretti, robusti, finemente striati, semplici o ramificati nella parte superiore.
Foglie formate da segmenti imparipennati con 2-5(9) paia di foglie molto disuguali, le maggiori lunghe 10-40 cm, laceolate acuminate, tra le quali si intercalano altre foglie minori sessili, mentre la foglia terminale è spesso divisa in 3-5 lobi, doppiamente ed acutamente seghettate. Segmento fogliare con stipola a mezza corona profondamente dentata. La pagina inferiore delle foglie è glauca e tomentosa.
Le infiorescenze sono riunite in cime paniculiformi, ampiamente ramificate, che si espandono all'apice del fusto. I fiori hanno una corolla formata generalmente da 5 piccoli petali brevemente pedicellati di 2,5-3,5 mm, ovali od obovati, ad unghia lunga, di un color bianco crema, che profumano intensamente.
Il calice formato da 5 lacinie, di 1- 1,5 mm, triangolari-ovate, munite di peli molto corti, precocemente reflesse. Stami vistosi, numerosi (15-25) lunghi 4-6 mm che superano la lunghezza dei petali. Carpelli 5-10 glabri, eretti durante l'antesi. Stilo 0,5-1 mm. Ovario seminfero. Fiori ermafroditi.
I frutti sono follicoli glabri che a maturità si avvolgono a spirale.
Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Predilige suoli profondamente umidi, fossati, ruscelletti, paludi e boschi ripariali.(da 0 a 1600 m)
Sistematica e possibili confusioni: Altra specie presente nel nostro territorio è la Filipendula vulgaris Moench (=Spiraea filipendula L.) Vai alla scheda
che differisce per dimensioni inferiori, provvista di un rizoma ingrossato ovoide, foglie basali cespugliose di 20-25 segmenti pennatopartiti, cime fiorali corimbiformi e frutti ispidi all'apice stellati. Cresce in prati aridi e brometi.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino filum= filo e pédulus=pendolo, ossia pendente da un filo, con riferimemto alle formazioni nodulose che si sviluppano alla base delle radici allungate, mentre il nome specifico si riferisce alle foglie, simili a quelle dell'olmo.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Tutta la pianta, ma principalmente le sommità fiorite, vengono da tempo utilizzate per la sue azioni farmacodinamiche: antinfiammatoria, antidolorifica, per i disturbi da raffreddamento, dolori reumatici, patologie infiammatorie dell'artrite e della gotta. E' considerata uno dei migliori diuretici naturali che, oltre a stimolare la diuresi, aiuta ad eliminare l'urea, l'acido urico ed i cloruri dall'organismo.
Ha notevoli proprietà sudorifere, febbrifughe, (agisce come antipiretico) e come astringente in casi di diarree. Ottimo coadiuvante anche e nel trattamento dell'obesità e della cellulite.
A differenza dell'aspirina, che a dosi elevate può provocare ulcerazioni gastriche, la combinazione di alcuni principi attivi e tannini contenuti nell'ulmaria agisce a protezione della mucosa gastrica ed intestinale, pur esplicando una valida azione antinfiammatoria. In letteratura non vengono segnalati effetti tossici o dannosi, eccetto particolari sensibilità individuali.
L'olio essenziale ottenuto dalle gemme dei fiori viene usato in profumeria. Dalle cime fiorifere si ottiene un colorante giallo e uno marrone dalle radici.
Un tempo venivano usate le giovani infiorescenze per rendere la birra più piccante e per dare al vino il gusto della malvasia.
Note e Curiosità: la Filipendula era una delle erbe sacre maggiormente tenute in considerazione dai Druidi, ma non è noto se veniva anche usata per le sue proprietà medicamentose.
Nel Rinascimento è stata per lungo tempo un rimedio popolare in molti paesi europei, poi cadde nell'oblio finchè fu riabilitata da un prete di campagna, per i successi ottenuti contro l' idropisia. L'importanza terapeutica di questa pianta divenne notevole quando intorno al 1840, Lðwig riuscì per primo ad isolare l'acido salicilico, per distillazione dai fiori. In seguito nel 1890 fu sintetizzato e sperimentato poi per ideare l'aspirina.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia. Bologna
Zangheri P. 1976- Flora Italica. Padova
Lauber K. e Wagner G., 2001 -Flora Helvetica. Berna
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C., 2005 -An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
Poletti A., 1996 - Fiori e Piante Medicinali. Quart (Valle d'Aosta)
Campanini E., 2005 - Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Milano
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Mirna Medri
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Basionimo: Spiraea ulmaria L. - Sp. Pl.: 490 (1753)
Altri sinonimi: Spiraea denudata C. Presl, Spiraea glauca Schultz, Filipendula denudata (J. Presl & C. Presl) Fritsch, Filipendula ulmaria (L.) Maxim. subsp. denudata (J. Presl & C. Presl) Hayek, Filipendula ulmaria (L.) Maxim. V nivea Wallr., Filipendula ulmaria (L.) Maxim. V tomentosa Cambess.
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Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 50-200 cm, con radici fibrose nodose, quelle avventizie senza noduli.
Fusti angolosi, glabri o quasi eretti, robusti, finemente striati, semplici o ramificati nella parte superiore.
Foglie formate da segmenti imparipennati con 2-5(9) paia di foglie molto disuguali, le maggiori lunghe 10-40 cm, laceolate acuminate, tra le quali si intercalano altre foglie minori sessili, mentre la foglia terminale è spesso divisa in 3-5 lobi, doppiamente ed acutamente seghettate. Segmento fogliare con stipola a mezza corona profondamente dentata. La pagina inferiore delle foglie è glauca e tomentosa.
Le infiorescenze sono riunite in cime paniculiformi, ampiamente ramificate, che si espandono all'apice del fusto. I fiori hanno una corolla formata generalmente da 5 piccoli petali brevemente pedicellati di 2,5-3,5 mm, ovali od obovati, ad unghia lunga, di un color bianco crema, che profumano intensamente.
Il calice formato da 5 lacinie, di 1- 1,5 mm, triangolari-ovate, munite di peli molto corti, precocemente reflesse. Stami vistosi, numerosi (15-25) lunghi 4-6 mm che superano la lunghezza dei petali. Carpelli 5-10 glabri, eretti durante l'antesi. Stilo 0,5-1 mm. Ovario seminfero. Fiori ermafroditi.
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Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Predilige suoli profondamente umidi, fossati, ruscelletti, paludi e boschi ripariali.(da 0 a 1600 m)
Sistematica e possibili confusioni: Altra specie presente nel nostro territorio è la Filipendula vulgaris Moench (=Spiraea filipendula L.) Vai alla scheda
che differisce per dimensioni inferiori, provvista di un rizoma ingrossato ovoide, foglie basali cespugliose di 20-25 segmenti pennatopartiti, cime fiorali corimbiformi e frutti ispidi all'apice stellati. Cresce in prati aridi e brometi.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino filum= filo e pédulus=pendolo, ossia pendente da un filo, con riferimemto alle formazioni nodulose che si sviluppano alla base delle radici allungate, mentre il nome specifico si riferisce alle foglie, simili a quelle dell'olmo.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Tutta la pianta, ma principalmente le sommità fiorite, vengono da tempo utilizzate per la sue azioni farmacodinamiche: antinfiammatoria, antidolorifica, per i disturbi da raffreddamento, dolori reumatici, patologie infiammatorie dell'artrite e della gotta. E' considerata uno dei migliori diuretici naturali che, oltre a stimolare la diuresi, aiuta ad eliminare l'urea, l'acido urico ed i cloruri dall'organismo.
Ha notevoli proprietà sudorifere, febbrifughe, (agisce come antipiretico) e come astringente in casi di diarree. Ottimo coadiuvante anche e nel trattamento dell'obesità e della cellulite.
A differenza dell'aspirina, che a dosi elevate può provocare ulcerazioni gastriche, la combinazione di alcuni principi attivi e tannini contenuti nell'ulmaria agisce a protezione della mucosa gastrica ed intestinale, pur esplicando una valida azione antinfiammatoria. In letteratura non vengono segnalati effetti tossici o dannosi, eccetto particolari sensibilità individuali.
L'olio essenziale ottenuto dalle gemme dei fiori viene usato in profumeria. Dalle cime fiorifere si ottiene un colorante giallo e uno marrone dalle radici.
Un tempo venivano usate le giovani infiorescenze per rendere la birra più piccante e per dare al vino il gusto della malvasia.
Note e Curiosità: la Filipendula era una delle erbe sacre maggiormente tenute in considerazione dai Druidi, ma non è noto se veniva anche usata per le sue proprietà medicamentose.
Nel Rinascimento è stata per lungo tempo un rimedio popolare in molti paesi europei, poi cadde nell'oblio finchè fu riabilitata da un prete di campagna, per i successi ottenuti contro l' idropisia. L'importanza terapeutica di questa pianta divenne notevole quando intorno al 1840, Lðwig riuscì per primo ad isolare l'acido salicilico, per distillazione dai fiori. In seguito nel 1890 fu sintetizzato e sperimentato poi per ideare l'aspirina.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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