Euonymus europaeus L. - Evonimo comune
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Euonymus europaeus L. - Evonimo comune
Euonymus europaeus L.
Sp. Pl.: 197 (1753)
Celastraceae
Fusaria comune, Fusaggine comune, Berretto da prete, Berretta da prete, Evonimo comune, Corallini, Deutsch: Gewöhnliches Pfaffenhütchen
English: European Spindletree
Español: Boj montés, bon etero
Français: Fusain d'Europe
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Arbusto cespuglioso deciduo, raramente alberello. Fusto brunastro con rami opposti, i giovani quadrangolari di colore verde opaco punteggiati di chiaro, presentano sottili rilievi longitudinali. Il legno è di colore giallo con odore di mela. Gemme apicali dei rami principali 2÷4 mm. Altezza 1÷5 m.
Le foglie sono picciolate, opposte, ellittiche o lanceolate con apice acuto e margine finemente dentato; la pagina superiore verde scuro, quella inferiore più chiara.
I fiori in cime ascellari multifiori con 2÷9 elementi, sono ermafroditi, raramente anche unisessuali, tetrameri, si sviluppano contemporaneamente alle foglie; hanno breve peduncolo, calice gamosepalo verde, persistente, sepali verdi, petali di forma allungato-lineare, di colore bianco-giallastro o bianco-verdastro, lunghi ± il doppio del calice. Gli stami sono più corti della corolla.
I frutti sono capsule pendule, carnose, con 4 lobi marcati, prima verdi, poi in autunno di colore rosso o rosa, lucide, Ø 10÷15 mm, i lobi aprendosi evidenziano uno pseudoarillo di colore arancione che riveste i semi, che sono tossici.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Europ. - Areale europeo.
Distribuzione: In Italia è presente in tutte le regioni, tra lo strato arbustivo dei boschi di latifoglie o nelle siepi, dalla zona basale fino a quella montana; generalmente fra 0÷800 m, ma in Sicilia fra 400÷1.300 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie congeneri presenti nel nostro territorio sono:
Euonymus americanus L. - Evonimo americano arbusto che si distingue per rami verdi anche in inverno, ma violacei se esposti al sole; fiori pentameri, bianchi con sfumature rosa o viola, foglie ovali, che in autunno diventano di colore rosso scuro; frutti rosso arancio.
Euonymus japonicus L.f. - Evonimo del Giappone, che si distingue per essere pianta a sviluppo arbustivo, con foglie alterne, sempreverdi coriacee, lucide nella pagina superiore; fiori bianco-verdastri; capsula globosa o subglobosa da marrone giallo-bruno a rosso-marrone.
Euonymus latifolius (L.) Mill. - Evonimo maggiore, che si distingue per essere pianta rara, cespugliosa, globosa, con foglie opposte, lanceolate a margine finemente dentellato lunghe sino a 16 cm; fiori solitamente pentameri, dialipetali con petali bianco-gialli lanceolati; frutti: capsule di colore rosa scuro con semi gialli, leggermente costolati.
Euonymus verrucosus Scop. - Evonimo verrucoso, che si distingue per la corteccia verde cosparsa di verrucche nere, fiori tetrameri generalmente appaiati su un peduncolo comune; petali subrotondi di colore rossiccio.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "ev/eu" = buono, bene e "ònoma"= nome, quindi "buon nome", in questo caso ha un significato beneaugurante e scaramantico, una sorta di captatio benevolentiae, considerando la velenosità dei frutti; l'epiteto specifico indica il continente in cui è spontaneo. I singolari nomi volgari attibuiti a questa specie, Fusaria e Berretto del prete, si riferiscono il primo, all'antico uso del legno dei fusti, con il quale si realizzavano i fusi per filare la lana; il secondo alla forma e al colore dei frutti simili al “tricorno”: il berretto a spicchi con pompon centrale, tipico dei sacerdoti di campagna di un tempo.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Costituenti principali: evonimina, acido evonico, asparagina, resine.
Erba amara, astringente, diuretica, che stimola il flusso della bile: L' evonimina che è un glucoside cardioattivo ad azione digitalica, è nota anche per la sua capacità di favorire il movimento di tipo peristaltico intestinale, provocando la secrezione biliare. Per uso interno, nei disturbi del fegato e della cistifellea. Per uso esterno contro geloni, ascessi, acne e ferite, i frutti ridotti in polvere, o il loro decotto, sono utili contro i parassiti cutanei: pidocchi, e acari della scabbia; la polvere va impiegata frizionando a secco la testa.
È una pianta velenosa: i semi, le foglie e la corteccia contengono una sostanza che provoca convulsioni e diarrea, l'ingestione dei frutti può risultare mortale.
Note e Curiosità: La compatteza, l'elasticità e la durezza del legno ne hanno permesso l'ultilizzo anche nella fabbricazione degli archi fino al Medioevo.
Per la sua duttilità, questo legno, era impiegato nella fabbricazione di stuzzicadenti, per lavori di intarsio e per fare archetti per viole.
I giovani rami, carbonizzati, erano utilizzati dai pittori come carboncino, mentre il carbone ricavato da questa pianta era impiegato nella fabbricazione di polvere da sparo.
L'olio estratto dalla pianta può essere impiegato per la produzione di saponi.
I fiori sono impollinati soprattutto da mosche; la disseminazione avviene ad opera di merli, pettirossi, tordi e altri uccelli, che sono attratti dai frutti vistosi.
Specie di cui esistono diverse cultivar, interessante dal punto di vista estetico grazie ai frutti dai colori sgargianti; Euonymus europaeus "Red Cascade" ad esempio ha colori autunnali più marcati della specie e frutti rosa, più abbondanti.
Le foglie e i rami di Euonymus europaeus sono gli organi generalmente colpiti dal "Mal bianco" malattia trofica causata da funghi Ascomycota della famiglia delle Dothioraceae: Dothichiza foveolaris (Fr.) Petr. 1921 ( = Dothichiza euonymi Bubák & Kabát).
Sui tessuti infestati dal fungo si forma un rivestimento bianco-cenerino, di aspetto polverulento, dovuto all'intreccio di ife e all'emissione di un elevato numero di spore. Le aree colpite subiscono dapprima una decolorazione, poi la necrosi dei tessuti.
Wahoo è il nome indigeno assegnato a questa pianta sia dai creek che dai sioux.
Diverse erano le specie utilizzate dai natvi nordamericani, la più importante era E. atropurpureus, usato per curare varie malattie, dai disturbi dell'utero alle infiammazioni degli occhi.
Verso la fine del XIX secolo, in Inghilterra si sviluppò una vera e propria mania per le piante di questo genere.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
BOWN. D., 1995 . Encyclopaedia of Herbs and their Uses. Dorling Kindersley, London.
VOGEL V.J., 1998. Erboristeria e medicina naturale dei pellerossa. Rusconi, Milano.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
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Descrizione: Arbusto cespuglioso deciduo, raramente alberello. Fusto brunastro con rami opposti, i giovani quadrangolari di colore verde opaco punteggiati di chiaro, presentano sottili rilievi longitudinali. Il legno è di colore giallo con odore di mela. Gemme apicali dei rami principali 2÷4 mm. Altezza 1÷5 m.
Le foglie sono picciolate, opposte, ellittiche o lanceolate con apice acuto e margine finemente dentato; la pagina superiore verde scuro, quella inferiore più chiara.
I fiori in cime ascellari multifiori con 2÷9 elementi, sono ermafroditi, raramente anche unisessuali, tetrameri, si sviluppano contemporaneamente alle foglie; hanno breve peduncolo, calice gamosepalo verde, persistente, sepali verdi, petali di forma allungato-lineare, di colore bianco-giallastro o bianco-verdastro, lunghi ± il doppio del calice. Gli stami sono più corti della corolla.
I frutti sono capsule pendule, carnose, con 4 lobi marcati, prima verdi, poi in autunno di colore rosso o rosa, lucide, Ø 10÷15 mm, i lobi aprendosi evidenziano uno pseudoarillo di colore arancione che riveste i semi, che sono tossici.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Europ. - Areale europeo.
Distribuzione: In Italia è presente in tutte le regioni, tra lo strato arbustivo dei boschi di latifoglie o nelle siepi, dalla zona basale fino a quella montana; generalmente fra 0÷800 m, ma in Sicilia fra 400÷1.300 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie congeneri presenti nel nostro territorio sono:
Euonymus americanus L. - Evonimo americano arbusto che si distingue per rami verdi anche in inverno, ma violacei se esposti al sole; fiori pentameri, bianchi con sfumature rosa o viola, foglie ovali, che in autunno diventano di colore rosso scuro; frutti rosso arancio.
Euonymus japonicus L.f. - Evonimo del Giappone, che si distingue per essere pianta a sviluppo arbustivo, con foglie alterne, sempreverdi coriacee, lucide nella pagina superiore; fiori bianco-verdastri; capsula globosa o subglobosa da marrone giallo-bruno a rosso-marrone.
Euonymus latifolius (L.) Mill. - Evonimo maggiore, che si distingue per essere pianta rara, cespugliosa, globosa, con foglie opposte, lanceolate a margine finemente dentellato lunghe sino a 16 cm; fiori solitamente pentameri, dialipetali con petali bianco-gialli lanceolati; frutti: capsule di colore rosa scuro con semi gialli, leggermente costolati.
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "ev/eu" = buono, bene e "ònoma"= nome, quindi "buon nome", in questo caso ha un significato beneaugurante e scaramantico, una sorta di captatio benevolentiae, considerando la velenosità dei frutti; l'epiteto specifico indica il continente in cui è spontaneo. I singolari nomi volgari attibuiti a questa specie, Fusaria e Berretto del prete, si riferiscono il primo, all'antico uso del legno dei fusti, con il quale si realizzavano i fusi per filare la lana; il secondo alla forma e al colore dei frutti simili al “tricorno”: il berretto a spicchi con pompon centrale, tipico dei sacerdoti di campagna di un tempo.
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Per la sua duttilità, questo legno, era impiegato nella fabbricazione di stuzzicadenti, per lavori di intarsio e per fare archetti per viole.
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Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Madignano (CR), 20.04.08
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Bagnoli del Trigno (IS), mag 2009
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Cesiomaggiore (BL), nov 2008
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