Picea abies (L.) H.Karst.

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Merli Marco
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Picea abies (L.) H.Karst.

Messaggio da Merli Marco »

Oggi in solitaria :non: ho eseguito un' escursione mirata alla ricerca di bonsai naturali, sono salito immerso nella nebbia fino a 3030 m. su e giù per pendii e creste spazzate dall'umidità e dal vento ma alla fine sono stato premiato infatti ho trovato 2 abies a quote sensazionali

1) 2680 m.
2) 2727 m. (foto) nuovi record altimetrici non solo trentini ma fino a prova contraria di tutte le Alpi italiane e non solo ;)

L' escursione è stata ardua da 1700 m. a piedi fino a 3030 m. in un ambiente severo e con possibilità di distacchi :( solo il fischio del vento e una coppia di corvi imperiali mi hanno accompagnato oltre i 2600 m.

Marco


Picea abies (L.) H. Karst.
Pinaceae: Abete rosso
Gruppo Cevedale (TN), 2727 m, ott 2018
Foto di Marco Merli
Allegati
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Graziano Propetto
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Re: Picea abies (L.) H. Karst.

Messaggio da Graziano Propetto »

Davvero notevole la quota di ritrovamento.
Dalle mie parti non mi è mai capitato di incontrare piantine di Peccio oltre i 2200 m, mentre a quella quota ho incontrato qualche larice anche oltre
il metro.
Penso che le piantine che hai trovato non avranno futuro, in quanto il limite termico del peccio è la media di 10° del mese di luglio.
Da noi, quest'anno ad esempio, a duemila metri in luglio abbiamo superato i 10°.
Vedremo come proseguirà l'andamento climatico nei prossimi anni.
Un caro saluto
Graziano
“Il problema è che le persone sono istruite quel tanto che basta per credere a ciò che è stato loro insegnato e non abbastanza istruite per mettere in dubbio qualsiasi cosa di ciò che è stato insegnato loro.”
Richiard Feynman (Nobel per la fisica)
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Graziano Propetto
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Re: Picea abies (L.) H. Karst.

Messaggio da Graziano Propetto »

Intendevo che la specie non può svilupparsi fino a maturazione al di sotto dell'isoterma di 10° di luglio.
Di conseguenza, per ora, l'isoterma di 10° sulle alpi orientali della mia regione nel trentennio di riferimento si trova sui 1800 m.
Se l'andamento climatico che si registra negli ultimi anni si protrarrà per decenni allora si potranno vedere piante che arriveranno a maturazione, cioè produrranno seme, magari con piante molto ridotte anche a 2000 m e oltre.
La resistenza al freddo non ha importanza, in quanto il peccio resiste a bassissime temperature, come è noto, ma inizia la fotosintesi a circa 8°e ha bisogno di almeno 2-3 mesi per concludere il ciclo crescita-maturazione-lignificazione.
Si può vedere molto bene il limite del suo areale verso nord in tutto l'emisfero.
Questo è quanto mi risulta.
Graziano
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Merli Marco
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Re: Picea abies (L.) H. Karst.

Messaggio da Merli Marco »

Bene Graziano, ma non condivido in toto quanto da te detto, di norma sbagliando tutti si fidano dei numeri medie ecc... senza però fare vere osservazioni sul campo, ovvero pochi giorni fa nel gruppo della Presanella (TN) ho visto decine e decine di Picea abies tra i 2230 m. e i 2380 m. con numerosissimi strobili penso che qui la temperatura media di luglio/agosto sia più bassa di 10 gradi nonostante ciò le piante vegetano benissimo

PS: come futuro per la pianta del post intendo quella di vivere e non quella di produrre semi ovvero procreare, non sempre è necessario procreare anzi....

Ciao e grazie per i tuoi interventi
Marco
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Garabombo
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Re: Picea abies (L.) H. Karst.

Messaggio da Garabombo »

Grazie della bella discussione.
Non scordiamo però che i limiti altitudinali delle varie entità sono variabili da zona alpina a zona alpina, con il massimo della mitezza nel cuore delle Alpi Cozie (storico il Cembro a 2990 m sul Monviso) e il minimo proprio sulle Alpi Giulie.

:bye:
C.
"Io sono un filo d'erba / un filo d'erba che trema /E la mia Patria è dove l'erba trema.
Un alito può trapiantare / il mio seme lontano
"
rocco scotellaro
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