Nat. Bresciana 33: 22 (2003)
Violaceae
Viola del Monte Guglielmo
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta perenne, cespitosa, con stoloni radicanti, normalmente glabra, raramente con pelosità diffusa, grigiastra. Fusti prostrati, eretti solo all'apice, solitamente radicanti. Altezza 5-30 cm.
Le foglie inferiori con breve picciolo hanno lamina ovato-tondeggiante , le mediane e le superiori hanno lamina lanceolata-allungata, lucida, di colore verde intenso a margine lievemente crenato, il picciolo è 1-2 volte più breve, sono glabre o pelose soprattutto al margine.
Stipole delle foglie inferiori assenti o piccole: lineari, più o meno cigliate; stipole delle foglie medie lineari lanceolate, laciniette laterali; stipole delle foglie superiori simili a quelle delle foglie mediane, ma più allungate.
Peduncoli glabri, lunghi 4-22 cm, con 2 bratteole triangolari, glabre.
I fiori di colore roseo-violaceo, con esemplari di colore bianco e giallo, hanno sepali oblungo-lanceolati, acuminati, sono glabri, hanno margine quasi sempre cartilagineo dentato; i petali superiori sono arrotondati, rivolti verso l'alto con margine eroso, petali laterali obovati, arrotondati, petalo inferiore obcordato con macchia gialla e linee violacee marcate.
Lo sperone di colore verdastro, 1/3-1/2 del petalo inferiore, può avere apice diritto o ricurvo.
Tipo corologico: Endem. Ital. - Presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano.
Distribuzione: Prealpi bresciane, Monte Gugliemo ( locus classicus), Valle di Cadino, Passo Crocedomini, Bazena.
Habitat: Pascoli montani, fra 1250-1800 m nei pascoli alpini, sino a 2300 m, predilige terreni acidi o neutri.
Sistematica e possibili confusioni: Per Viola culminis F. Fen. & Moraldo si ipotizza l'unione di due o più assetti cromosomici diversi, con un conseguente raddoppiamento del numero di cromosomi da una Viola del gruppo calcarata con 2n=20, differenziatasi per l'isolamento dovuto alle glaciazioni del Quaternario. Il numero cromosomico di Viola culminis è 2n = 40 (conteggio effettuato da Dr. G.Chicchiriccò Dip. Scienze Ambientali dell'Aquila).
Questa specie è stata recentemente descritta dagli Autori (FENAROLI et MORALDO, 2002) e sostituisce con il nuovo binomio la precedente entità conosciuta come Viola calcarata.
Viola culminis F. Fen. & Moraldo è simile a:
Viola calcarata L. subsp. cavillieri (W. Becker) Negodi, che si differenzia per fiori e stipole più piccoli, ridotto sviluppo della pianta e per avere fiori di colore giallo.
Viola etrusca Erben, presente in TOS, che si differenzia per avere fiori più piccoli, stipole più lunghe, maggiore sviluppo in altezza.
Viola bertolonii Pio emend. Merxm. & W. Lippert, con la quale spesso è confusa o assimilita, che si differenzia per avere stipole molto più allungate, corolle molto più piccole e per avere un minore sviluppo della pianta.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal greco "(f)íon" viola, violetta; quello specifico deriva dalla località in cui fu osservata per la prima volta nel 1983: il Monte Guglielmo. Guglielmo è la trascrizione errata da parte di un cartografo della voce dialettale “Cùlem” cioè Colma, Culmine
Principali Fonti
FENAROLI F. MORALDO B. Una nuova specie delle Prealpi bresciane (Lombardia, N-Italia) - "Natura Bresciana" Ann. Mus. Civ. Sc. Nat., Brescia. 33, 2003: 21-29
AESCHIMANN D., LAUBER K., MARTIN D., THEURILLAT J.P. 2004 Flora alpina, Zanichelli Bologna
Scheda realizzata da:Marinella Zepigi
Un particolare ringraziamento a Franco Fenaroli e Bruno Lanzini
