Willdenowia 11(1): 40 (1981)
Basionimo: Campanula patula L. V jahorinae K. Malý - Oesterr. Bot. Z. 57: 184 (1907)
Campanulaceae
Campanula della Jahorina, Deutsch: Wiesen-Glockenblume
English: Spreading bellflower
Français: Campanule étalée
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
Descrizione: Pianta erbacea biennale, tetraploide con radice fittonante legnosa sottile; fusto (20-60 cm) eretto od ascendente, gracile, sparsamente peloso, angoloso, leggermente scabro e poco foglioso, con rami ±numerosi allungati e gracili.
Foglie basali brevemente picciolate, leggermente seghettate, da oblungo-lanceolate a spatolate; foglie cauline ellittico-lineari sessili, ± appressate al fusto, ottuse e un po' crenate.
Fiori in pannocchia ampia, lassa, lungamente pedicellati, con piccole brattee inserite circa a metà; calice dei fiori terminali, per lo più internamente glabro, con sepali lineari lunghi (4)10-18 mm (meno di metà corolla), interi o con alla base 1-2 brevissimi dentelli; corolla imbutiforme azzurro-violetta, lunga 20-37 mm, divisa fino a metà circa in 5 lobi ovato-lanceolati e patenti; ovario supero tricarpellare.
Frutto a capsula ovoide eretta, con 10 robusti nervi.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Distribuzione: Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia
Habitat: Prati, pascoli, radure e cespuglieti; acidofila e nitrofila. Da 300 a 1800 m.
Sistematica e possibili confusioni: In Italia prevale la subspecie nominale (diploide) Campanula patula L. subsp. patula, che si trova in quasi tutte le regioni alpine. In passato veniva distinta anche C. patula subsp. costae (Willk.) Fedorov, ora inclusa nella subsp. nominale.
I caratteri distintivi, non facili da rilevare e riferiti ai fiori terminali, riguardano il calice, spesso peloso all'interno in ssp. patula, e la lunghezza dei sepali messa in rapporto con la lunghezza dei lobi corollini: in subsp. nominale i lobi corollini non superano i 29 mm ed i sepali interi, sempre >metà corolla, sono di 10-11 mm.
Confusione può insorgere anche con Campanula rapunculus L., che però possiede radice carnosa ingrossata (edule), pannocchia ampia e ricca, brattee alla base dei peduncoli fiorali, con fiori a sepali lineari non denticolati, lobi partenti da 1/3 circa della corolla, generalmente azzurra pallida.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere, che in latino significa "piccola campana", è dovuto alla forma della corolla; l'appellativo specifico deriva dal verbo latino "patére" = "essere largo, ampio" e può essere riferibile più all'infiorescenza che all'aspetto patente dei lobi corollini; il nome della sottospecie infine richiama la zona montuosa della Jahorina, a SE di Sarajevo in Bosnia-Erzegovina, dove è nativa e molto diffusa.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinaleTutte le Campanule condividono le stesse proprietà officinali: nella porzione aerea sono contenuti principi astringenti ed antiflogistici (contro le infiammazioni); i fiori, in particolare, sono indicati come antiepilettici; le radici possiedono proprietà sedative e rinfrescanti.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Poldini L., Oriolo G., Vidali M. - La flora vascolare del Friuli Venezia Giulia - 2002 Regione autonoma FVG - Università degli Studi di Trieste
Zenari S.- Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Scheda realizzata da: Silvano Radivo
