Prunus serotina Ehrh. - Prugnolo tardivo
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Prunus serotina Ehrh. - Prugnolo tardivo
Prunus serotina Ehrh.
in Gartenkalender 3: 283 (1783)
Prunus serotina Ehrh. subsp. capuli (Cav.) McVaugh, Cerasus serotina (Ehrh.) Loisel., Padus capuli (Cav.) Moldenke, Padus serotina (Ehrh.) Borkh., Prunus capuli Cav.
Rosaceae
Ciliegio tardivo, Ciliegio americano, Deutsch: Spätblühende Traubenkirsche
English: Rum cherry, mountain black cherry
Español: Cerezo negro americano, capulí
Français: Cerisier tardif
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Nei luoghi d'origine (America sett.) è albero caducifoglio alto 15-20(30) m, nelle nostre regioni più spesso arbusto, anche policormico (2-6 m) con fusto cilindrico regolare; corteccia aromatica liscia in soggetti giovani, da rosso-bruna scura a quasi nera, con evidenti lenticelle disposte ad anelli orizzontali, in età avanzata è fessurata e si divide in placche quadrangolari parzialmente distaccate dal fusto; rami e rametti glabri snelli, marroni-rossicci; gemme rossastre ad apice ottuso; legno mediamente pesante, duro, rosso-marrone ±chiaro.
Foglie alterne (lar. 2,5-5 x 5-15 cm) ovato-lanceolate, attenuate alla base ed all'apice, acute, brevemente picciolate, con lamina coriacea, superiormente verde scura lucida, più pallida di sotto; margine con dentelli ad apice uncinato; nervatura principale pubescente inferiormente, nervature secondarie inserite su di essa obliquamente e nervature terziarie a fitto reticolo romboidale.
Fiori in racemi ±eretti fogliosi alla base, lunghi 10-15 cm, portati ciascuno da peduncoli di 5-6 mm, con corolla bianca a petali <4 mm.
Frutti a drupe compresse scure, quasi nere (diam. circa 8-9 mm), con alla base il residuo persistente del calice; nòcciolo a superficie esterna quasi liscia.
Tipo corologico: N-Americ. - America del Nord.
Distribuzione: Specie originaria del Nordamerica, zona centro-orientale, portata in Europa dall'inizio del 1600.
In Italia è stata introdotta per scopo ornamentale ed è, in alcune regioni naturalizzata-invadente, con possibilità di ulteriore espansione spontanea per la diffusione dei semi ad opera di uccelli.
Habitat: Si trova in aree planiziali e collinari (dal piano a 600 m).
Sistematica e possibili confusioni: In America sono segnalate principalmente due sottospecie di P. serotina: la subsp. nominale, presente in Canada e negli Stati Uniti, importata in Europa, e la subsp. capuli (Cav.) McVaugh., in Messico e Guatemala; secondo alcuni studiosi esiste anche un certo numero di varietà.
Viene facilmente confuso con Prunus padus L., indigeno in gran parte dell'Europa e nel Norditalia, cui somiglia molto nel portamento ed in altri caratteri. Quest'ultimo si presenta come alberello (fino a 15 m) o, in zone montane, come arbusto, ma ha legno di odore sgradevole, rametti spesso pubescenti da giovani, foglie morbide verdi opache minutamente seghettate con nervature secondarie dipartentisi dalla centrale ±ad angolo retto, fiori in racemi per lo più patenti o penduli, portati da pedicelli di 10-15 mm a petali bianchi di 5-9 mm, drupe sferiche nerastre prive del residuo del calice e con nòcciolo rugoso esternamente.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il termine generico, di origine pre-indoeuropea, deriva dal latino "prunus", indicante il susino e, in senso lato, tutte le piante congeneri (nel mondo vi appartengono 430 specie); l'epiteto specifico, sempre dal latino, significa "prossimo a sera, tardivo" ed allude alla maturazione dei frutti che avviene, diversamente dalla maggioranza dei "ciliegi" congeneri, sul finire dell'estate anziché in maggio-giugno.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
La corteccia possiede proprietà medicinali astringenti, toniche, sedative, bechiche (antitosse); i frutti, eduli anche se amari, sono utilizzati per marmellate, vino e come aromatizzanti di rum e brandy; le foglie, contenenti acido cianidrico, sono velenose(!) e possono risultare letali per gli erbivori domestici. Il legno è particolarmente apprezzato in America per la fine venatura, il colore rosso, la resistenza ed è utilizzato nell'industria mobiliera; possedendo un aroma gradevole, viene anche usato per cottura di cibi alla griglia ed affumicatura.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Poldini L., Oriolo G., Vidali M. - La flora vascolare del Friuli Venezia Giulia - 2002 Regione autonoma FVG - Università degli Studi di TS
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Hosie R. C. - Native trees of Canada - 1973 Canadian Forestry Service, Dep. of the Environment
Celesti -Grapow L., Pretto F., Carli E., Blasi C. - Non-native flora of Italy - 2009
Scheda realizzata da Silvano Radivo
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Rosaceae
Ciliegio tardivo, Ciliegio americano, Deutsch: Spätblühende Traubenkirsche
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Español: Cerezo negro americano, capulí
Français: Cerisier tardif
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Nei luoghi d'origine (America sett.) è albero caducifoglio alto 15-20(30) m, nelle nostre regioni più spesso arbusto, anche policormico (2-6 m) con fusto cilindrico regolare; corteccia aromatica liscia in soggetti giovani, da rosso-bruna scura a quasi nera, con evidenti lenticelle disposte ad anelli orizzontali, in età avanzata è fessurata e si divide in placche quadrangolari parzialmente distaccate dal fusto; rami e rametti glabri snelli, marroni-rossicci; gemme rossastre ad apice ottuso; legno mediamente pesante, duro, rosso-marrone ±chiaro.
Foglie alterne (lar. 2,5-5 x 5-15 cm) ovato-lanceolate, attenuate alla base ed all'apice, acute, brevemente picciolate, con lamina coriacea, superiormente verde scura lucida, più pallida di sotto; margine con dentelli ad apice uncinato; nervatura principale pubescente inferiormente, nervature secondarie inserite su di essa obliquamente e nervature terziarie a fitto reticolo romboidale.
Fiori in racemi ±eretti fogliosi alla base, lunghi 10-15 cm, portati ciascuno da peduncoli di 5-6 mm, con corolla bianca a petali <4 mm.
Frutti a drupe compresse scure, quasi nere (diam. circa 8-9 mm), con alla base il residuo persistente del calice; nòcciolo a superficie esterna quasi liscia.
Tipo corologico: N-Americ. - America del Nord.
Distribuzione: Specie originaria del Nordamerica, zona centro-orientale, portata in Europa dall'inizio del 1600.
In Italia è stata introdotta per scopo ornamentale ed è, in alcune regioni naturalizzata-invadente, con possibilità di ulteriore espansione spontanea per la diffusione dei semi ad opera di uccelli.
Habitat: Si trova in aree planiziali e collinari (dal piano a 600 m).
Sistematica e possibili confusioni: In America sono segnalate principalmente due sottospecie di P. serotina: la subsp. nominale, presente in Canada e negli Stati Uniti, importata in Europa, e la subsp. capuli (Cav.) McVaugh., in Messico e Guatemala; secondo alcuni studiosi esiste anche un certo numero di varietà.
Viene facilmente confuso con Prunus padus L., indigeno in gran parte dell'Europa e nel Norditalia, cui somiglia molto nel portamento ed in altri caratteri. Quest'ultimo si presenta come alberello (fino a 15 m) o, in zone montane, come arbusto, ma ha legno di odore sgradevole, rametti spesso pubescenti da giovani, foglie morbide verdi opache minutamente seghettate con nervature secondarie dipartentisi dalla centrale ±ad angolo retto, fiori in racemi per lo più patenti o penduli, portati da pedicelli di 10-15 mm a petali bianchi di 5-9 mm, drupe sferiche nerastre prive del residuo del calice e con nòcciolo rugoso esternamente.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il termine generico, di origine pre-indoeuropea, deriva dal latino "prunus", indicante il susino e, in senso lato, tutte le piante congeneri (nel mondo vi appartengono 430 specie); l'epiteto specifico, sempre dal latino, significa "prossimo a sera, tardivo" ed allude alla maturazione dei frutti che avviene, diversamente dalla maggioranza dei "ciliegi" congeneri, sul finire dell'estate anziché in maggio-giugno.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
La corteccia possiede proprietà medicinali astringenti, toniche, sedative, bechiche (antitosse); i frutti, eduli anche se amari, sono utilizzati per marmellate, vino e come aromatizzanti di rum e brandy; le foglie, contenenti acido cianidrico, sono velenose(!) e possono risultare letali per gli erbivori domestici. Il legno è particolarmente apprezzato in America per la fine venatura, il colore rosso, la resistenza ed è utilizzato nell'industria mobiliera; possedendo un aroma gradevole, viene anche usato per cottura di cibi alla griglia ed affumicatura.
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Principali Fonti
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drupe con presenza evidente del residuo calicino
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Busto Arsizio (VA), ottobre 1989
Foto di Saverio Mayer
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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