Pflanzenreich 67 (IV.117): 302 (1916)
Saxifragaceae
Sassifraga della Presolana, Bergamasque Saxifrage
Forma Biologica: Ch pulv - Camefite pulvinate. Piante con gemme perennanti poste a non più di 20 cm dal suolo e con portamento a cuscinetto.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, che forma morbidi cuscinetti emisferisci e vischiosi; fusti lignificati alla base, poi erbacei sottili e densamente ricoperti di foglie pubescenti. Altezza 6÷12 cm.
Le foglie sono oblanceolato-lineari, spatolate, lunghe 7÷10 mm e larghe 2÷5 mm, vischiose, fittamente rivestite di peli ghiandolari, le foglie degli anni precedenti di colore grigio argenteo, persistenti.
Infiorescenze ramose, flaccide, con pochi fiori (2÷4) spaziati; pedicelli + lunghi dei fiori, coperti di peli ghiandolosi; ricettacolo semigloboso e lievemente peloso; sepali ovali-arrotondati lunghi circa 1,8 mm e larghi circa 1,5mm; petali sottili, obovato cuneati lunghi 3,5÷4 mm e larghi 1,5mm, ottusi, molto distaziati fra loro, smarginati, con 3 dentini apicali, giallo verdastri; stami lunghi quanto i sepali; ovario infero subgloboso con stili brevi ed eretti, lo stimma un po’ più grande coronato e contratto.
I frutti sono capsule subsferiche di circa 4 mm.
Tipo corologico: Endem. Ital. - Presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano.
Antesi: luglio÷agosto
Distribuzione in Italia: Raro ed esclusivo endemismo, il cui areale si estende dalla Val Brembana alla Val Camonica, presente in Presolana, sui gruppi montuosi dell' Arera, Pizzo Camino, Pilone di Montefiore, Sasna e Bagozza.
Habitat: Rupi e canaloni, fessure delle rocce, grotte aperte e nicchie, purchè in ombra e al riparo dalle intemperie, su calcare; 1.700÷2.400 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è composto da due parole latine "saxum" = sasso e "frángo" = io rompo, quindi spaccasassi, per la capacità di incunearsi tra le rocce e nei terreni sassosi quasi a "rompere" la roccia; l'epiteto specifico indica il locus classicus.
Curiosità: La scoperta di questa specie è relativamente recente e si deve al botanico tedesco Heinrich Gustav Adolph Engler, che la vide nel 1894 "sopra Dezzo", ma che solo nel 1916 pubblicò il protologo in Das Pflanzenreich Regni vegetabilis Conspectus (n.67: 302).
Nel 1956 i botanci tedeschi Merxmüller e Wiedmann la trovarono sull'Arera e successivamente i reperti sia in territorio bergamasco (Monte Pregherolo ) che bresciano (Concarena) si moltiplicarono. Ritrovamenti del 1996 ad opera dell'amico Enzo Bona e del 1998 e del 2000 ad opera di Manfredo Bendotti, instancabile ricercatore, hanno ampliato l'areale a est presso il Passo Garzeto e a nord, rispettivamente al Pilone di Montefiore e al monte Sasna.
Attenzione: Entità a rischio. Livello IUCN: LR
Entità protetta a livello nazionale
Entità protetta a livello regionale (LOM)
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Principali Fonti
Engler, A. & E. Irmscher. 1912. Saxifragaceae, Saxifraga. Das Pflanzereich, Leipzig, IV, 117: 302
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
Tagliaferri F., Bendotti M., Bona E., 2009. La Valle di Scalve - Guida alla flora rilevante degli ambienti naturali.
IPFI - Index Plantarum Florae Italicae
Scheda realizzata da Marinella Zepigi