Leontodon crispus Vill. - Dente di leone crespo
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Leontodon crispus Vill. - Dente di leone crespo
Leontodon crispus Vill.
Prosp. Hist. Pl. Dauphiné: 34 (1779)
Leontodon crispus Vill. subsp. asper (Waldst. & Kit.) Rohlena, Leontodon crispus Vill. subsp. asper auct. Fl. Ital., Apargia saxatilis Ten.
Asteraceae
Dente di leone crespo, Deutsch: Krauser Löwenzahn
English: Curly hawkbit
Français: Liondent crépu
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Pianta perenne polimorfa alta 20-40 cm con rizoma verticale fittonante, scapi indivisi numerosi, sottili, eretti, rigidi, per lo più ispido-setolosi e spesso ingrossati in alto.
Foglie basali in rosetta non appressate al suolo, oblungo-lanceolate, pennato-partite, di solito non più larghe di 1 cm e lunghe 5-20 cm, a base ristretta in lungo picciolo; indumento irsuto-ruvido per peli lunghi 0,5-1 mm con (2)3(4) raggi <=0,4 mm.
Capolini sottili (diam. 2-3 cm), inclinati prima dell’antesi, con involucro (12-15 mm) a squame ispide (con peli semplici o, talora, brevemente forcati su bordi e carena), le esterne triangolari e le interne lineari-lanceolate; fiori solo ligulati gialli, spesso inferiormente arrossati, lunghi 12-15 mm.
Pappo color bianco-sporco o brunastro (raramente candido), con setole pennate lunghe quanto l’achenio.
Tipo corologico: S-Europ.-S-Siber. - Entità delle zone calde dell'Europa e della fascia arida della Siberia meridionale: di solito piante steppiche. Se l'areale gravita attorno al Mar Nero sono dette Pontiche.
Distribuzione: In tutto il territorio, isole escluse.
Habitat: Pascoli e prati aridi, garighe, incolti, luoghi rocciosi o sassosi asciutti; di preferenza su calcare. Da 0 a 1200(1900) m.
Sistematica e possibili confusioni: Si richiamano alcune specie affini dello stesso genere:
Leontodon hispidus L. (= L. proteiformis Vill., L. brumati Rchb., L. danubialis Jacq.), estremamente polimorfa, presente in tutto il territorio tranne SAR (più rara al sud), riscontrabile in ogni ambiente, soprattutto in prati, con foglie larghe 1-2,5 cm da oblanceolate a lineari-spatolate, profondamente sinuato-dentate e di norma con peli stellati a stipite di 0,3-1 mm e 2-4 raggi, però talvolta superiormente glabre, capolini penduli prima dell’antesi, ad involucro con squame peloso-irsute o glabre, fiori ligulati scuri all’apice, talora inferiormente rossastri;
Leontodon incanus (L.) Schrank, presente su rocce fratturate, ghiaie e pascoli aridi solo in area alpina (incerto negli Appennini) con 2 sottospecie, ha scapo robusto diritto ingrossato in alto con densi peli stellati, foglie intere o solo debolmente sinuoso-dentate con indumento vellutato grigio-cinerino e densi peli stellati a stipite <0,4 mm e 4(-6) raggi uguali o maggiori dello stipite, capolini con squame in genere grigio-tomentose come le foglie;
Leontodon berinii (Bartl.) Roth, non più alto di 20 cm, con scapo semplice o raramente diviso in 1-2 rami monocefali, raro, si trova su ghiaie, alluvioni, greti torrentizi solo nel nord-est, ha aspetto pulverulento per la presenza su fusti e foglie di fitti peli stellati brevissimi e con (4)6 o più raggi, foglie oblanceolate ±ottuse, intere o debolmente dentate lunghe (3)9-12 cm, fiori giallo-dorati in capolini a squame pelose come le foglie;
Leontodon intermedius Porta, solo in area appenninica su rupi e fessure calcaree, raro, alto non più di 15 cm, ha fusti ingrossati in alto con poche squame, glabri o con peli stellati a 2-4 raggi, foglie debolmente dentato-sinuose con uguali peli stellati brevi e fitti, capolini piccoli (lar. 1-1,5 cm) con squame a margine sfrangiato.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco 'leon', leone e 'odóntos', dente, quindi dente di leone probabilmente allude al margine dentato delle foglie;
crispus = increspato arricciato, sempre riferito al bordo delle foglie.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
MAINARDIS G., 2005. Flora del Parco delle Prealpi giulie, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
ZENARI S., 1956. Flora escursionistica, Zannoni Editore, Padova
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
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Prosp. Hist. Pl. Dauphiné: 34 (1779)
Leontodon crispus Vill. subsp. asper (Waldst. & Kit.) Rohlena, Leontodon crispus Vill. subsp. asper auct. Fl. Ital., Apargia saxatilis Ten.
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Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Pianta perenne polimorfa alta 20-40 cm con rizoma verticale fittonante, scapi indivisi numerosi, sottili, eretti, rigidi, per lo più ispido-setolosi e spesso ingrossati in alto.
Foglie basali in rosetta non appressate al suolo, oblungo-lanceolate, pennato-partite, di solito non più larghe di 1 cm e lunghe 5-20 cm, a base ristretta in lungo picciolo; indumento irsuto-ruvido per peli lunghi 0,5-1 mm con (2)3(4) raggi <=0,4 mm.
Capolini sottili (diam. 2-3 cm), inclinati prima dell’antesi, con involucro (12-15 mm) a squame ispide (con peli semplici o, talora, brevemente forcati su bordi e carena), le esterne triangolari e le interne lineari-lanceolate; fiori solo ligulati gialli, spesso inferiormente arrossati, lunghi 12-15 mm.
Pappo color bianco-sporco o brunastro (raramente candido), con setole pennate lunghe quanto l’achenio.
Tipo corologico: S-Europ.-S-Siber. - Entità delle zone calde dell'Europa e della fascia arida della Siberia meridionale: di solito piante steppiche. Se l'areale gravita attorno al Mar Nero sono dette Pontiche.
Distribuzione: In tutto il territorio, isole escluse.
Habitat: Pascoli e prati aridi, garighe, incolti, luoghi rocciosi o sassosi asciutti; di preferenza su calcare. Da 0 a 1200(1900) m.
Sistematica e possibili confusioni: Si richiamano alcune specie affini dello stesso genere:
Leontodon hispidus L. (= L. proteiformis Vill., L. brumati Rchb., L. danubialis Jacq.), estremamente polimorfa, presente in tutto il territorio tranne SAR (più rara al sud), riscontrabile in ogni ambiente, soprattutto in prati, con foglie larghe 1-2,5 cm da oblanceolate a lineari-spatolate, profondamente sinuato-dentate e di norma con peli stellati a stipite di 0,3-1 mm e 2-4 raggi, però talvolta superiormente glabre, capolini penduli prima dell’antesi, ad involucro con squame peloso-irsute o glabre, fiori ligulati scuri all’apice, talora inferiormente rossastri;
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Leontodon berinii (Bartl.) Roth, non più alto di 20 cm, con scapo semplice o raramente diviso in 1-2 rami monocefali, raro, si trova su ghiaie, alluvioni, greti torrentizi solo nel nord-est, ha aspetto pulverulento per la presenza su fusti e foglie di fitti peli stellati brevissimi e con (4)6 o più raggi, foglie oblanceolate ±ottuse, intere o debolmente dentate lunghe (3)9-12 cm, fiori giallo-dorati in capolini a squame pelose come le foglie;
Leontodon intermedius Porta, solo in area appenninica su rupi e fessure calcaree, raro, alto non più di 15 cm, ha fusti ingrossati in alto con poche squame, glabri o con peli stellati a 2-4 raggi, foglie debolmente dentato-sinuose con uguali peli stellati brevi e fitti, capolini piccoli (lar. 1-1,5 cm) con squame a margine sfrangiato.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco 'leon', leone e 'odóntos', dente, quindi dente di leone probabilmente allude al margine dentato delle foglie;
crispus = increspato arricciato, sempre riferito al bordo delle foglie.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
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