Sp. Pl.: 309 (1753)
Asphodelaceae
Asfodelo fistoloso, Deutsch: Röhriger Affodill
English: Onionweed, Hollowstemmed asphodel
Español: Gamoncillo
Français: Asphodèle fistuleux
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea biennale (o perenne), eretta, alta fino a 50 cm, con radici sottili cilindriche e fusti eretti, glauchi, afilli, ben sviluppati, ramosi con poche squame membranacee lineari.
Foglie tutte in rosetta basale, giunchiformi, cilindriche, cave internamente e quindi compressibili, in genere più brevi del fusto, con diametro di 1-5 mm.
Fiori numerosi in pannocchia piramidata, su peduncoli di 2-3 mm articolati verso la metà; corolla con sei tepali, saldati solo alla base, bianchi con una nervatura rossastra in rilievo al centro, lunghi 12-16 mm; stami con filamenti allargati alla base in una coppa che avvolge l'ovario; stimma unico.
Frutto : capsula subsferica con diametro di 7 mm.
Tipo corologico: Subtrop. - Paesi della fascia tropicale e temperato-calda.
Paleosubtrop. - Entità della fascia subtropicale e tropicale dell'Africa e Asia.
Habitat: Comune componente della vegetazione dei pascoli aridi nella fascia mediterranea dal livello del mare fino a 800 metri.
Note di Sistematica: Il genere Asphodelus include numerose specie di cui 7 presenti in Italia.
Asphodelus fistulosus L. può essere confuso Asphodelus tenuifolius Cav., che però è di portamento più gracile, ha tepali lunghi 6-10 mm e capsula obovoide con diametro di 4 mm; infine è presente in Italia solo in Sicilia e Sardegna.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dall’antico nome greco di questa pianta "ἀσϕοδελος asphodelos" composto da "α" non, senza e “σφάλλω sphállo” cadere, vacillare: che non vacilla che perdura. Secondo Pignatti il nome deriverebbe invece da "α" alfa privativo, “σποδός spodós” cenere e “ἔλος elos” valle, bassura ovvero valle di ciò che non è stato ridotto in cenere e si riferirebbe alla particolare ecologia di queste piante. Non sembra però convincente il passaggio della consonante "p" (π pi greco) alla "ph" (φ fi).
Il nome specifico deriva dal latino da “fìstula” tubicino, per via delle foglie cave.
Proprietà ed utilizzi:
Asphodelus fistulosus L. trova utilizzo nel giardinaggio anche se la sua fama è maggiore nei paesi che non lo vedono crescere come spontaneo.
Curiosità: Nell'antica Grecia gli asfodeli erano usati frequentemente per ornare le tombe. Porfirio racconta che questi fiori venivano posti a dimora sopra i sepolcri perché ai defunti non venisse a mancare il cibo. Omero descrive prati biancheggianti di asfodeli nella zona degli Inferi riservata agli eroi. Molti erboristi li adottavano anche contro il morso dei serpenti; ad esempio Castore Durante nel 1585 scrive nel suo “Herbario Novo”: “… dà miglioramento ai veleni della scolopendra e dello scorpione, la radice, bevuta, fortifica gli appetiti di Venere, giova al trabocco di fiele, caccia fuori le pietre dai reni.
Le foglie degli asfodeli vengono risparmiate dal bestiame.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
Nicolini, Moreschi - Fiori di Liguria - SIAG Genova
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
The International Plant Names Index (IPNI)
Scheda di Daniela Longo