Lathyrus clymenum L. - Cicerchia porporina
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Lathyrus clymenum L. - Cicerchia porporina
Lathyrus clymenum L.
Sp. Pl.: 732 (1753)
Lathyrus articulatus L.
Fabaceae
Cicerchia porporina, Cicerchia articolata, Deutsch: Purpurne Blatterbse
English: Spanish vetchling, US: Sweet pea
Español: Cicercha purpurina
Français: Gesse climène, gesse pourpre
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale, assai polimorfa, alta 30-120 cm, glauca e glabra, con fusti largamente alati, ascendenti e rampicanti, ramificati alla base.
Foglie inferiori ridotte al solo rachide appiattito (fillodio) senza stipole e cirri; le medie e superiori imparipennate composte di 2(3-4) paia di segmenti alternati e a nervature pennate, ovali-oblunghi o ellittici, larghi 6-12 mm, o lineari-acuminati e mucronati all'apice, larghi 4-7 mm, su un rachide alato e terminanti in un cirro ramificato; stipole lineari-lanceolate, semiastate, intere o dentate.
Infiorescenza racemosa con 2-5 fiori pedicellati su peduncoli subuguali alle foglie ascellanti o più corti di esse.
Calice campanulato generalmente a fauce obliqua con tubo di 7 mm e denti triangolari, i superiori più corti.
Corolla (12-15 mm) papilionacea a vessillo di color rosso-violaceo, retuso e spesso mucronato all'apice, con 2 gobbe callose alla base; ali azzurre, rosee o bianche.
Stilo non contorto, ottuso o aristato.
Il frutto è un legume di 30-80 x 6-11 mm, con due solchi nella sutura dorsale, ma non alato, lievemente ristretto tra un seme e l'altro, contenente 4-7(9) semi ovoidi bruni con ilo di (1,5)2-2,5(3) mm.
Numero cromosomico: 2n=14
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Macchie, pascoli, campi, luoghi erbosi, bordi stradali, da 0 a 1100 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: In passato la maggior parte degli Autori hanno separato L. clymenenum L. da L. articulatus L. in specie indipendenti basandosi sulla colorazione delle ali, sulla presenza di arista sullo stilo e sulla larghezza dei segmenti fogliari. Ma tra l'uno e l'altro caso esiste un tale grado di polimorfismo che rende impossibile riconoscerle come taxa indipendenti.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal gr. 'lathyros', in forma latinizzata 'lathyrus',= 'cicerchia', legume.
L'etimologia dell'epiteto specifico non è molto chiara. Il gr. 'klymenos' significa 'celebre, rinomato'. Teofrasto parla di una pianta con nome 'klymenon' e Plinio nella "Naturalis Historia" di 'clymenus'. Di che pianta si tratta non si sa con certezza, forse di una pianta alimentare (legumi) o foraggera molto nota e apprezzata nell'antichità. Un'altra etimologia fa derivare il nome da Klymenos, un personaggio un po' "polimorfo" della mitologia greca.
Note e Curiosità: In passato i semi delle cicerchie selvatiche venivano usati nell'alimentazione umana, specialmente durante le carestie. L'uso prolungato causava spesso una grave sindrome neurologica detta 'latirismo' dovuto alla presenza nei semi di un aminoacido tossico.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. I), Edagricole, Bologna, 1982
Flora Iberica
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci
Sp. Pl.: 732 (1753)
Lathyrus articulatus L.
Fabaceae
Cicerchia porporina, Cicerchia articolata, Deutsch: Purpurne Blatterbse
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Français: Gesse climène, gesse pourpre
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale, assai polimorfa, alta 30-120 cm, glauca e glabra, con fusti largamente alati, ascendenti e rampicanti, ramificati alla base.
Foglie inferiori ridotte al solo rachide appiattito (fillodio) senza stipole e cirri; le medie e superiori imparipennate composte di 2(3-4) paia di segmenti alternati e a nervature pennate, ovali-oblunghi o ellittici, larghi 6-12 mm, o lineari-acuminati e mucronati all'apice, larghi 4-7 mm, su un rachide alato e terminanti in un cirro ramificato; stipole lineari-lanceolate, semiastate, intere o dentate.
Infiorescenza racemosa con 2-5 fiori pedicellati su peduncoli subuguali alle foglie ascellanti o più corti di esse.
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Corolla (12-15 mm) papilionacea a vessillo di color rosso-violaceo, retuso e spesso mucronato all'apice, con 2 gobbe callose alla base; ali azzurre, rosee o bianche.
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Il frutto è un legume di 30-80 x 6-11 mm, con due solchi nella sutura dorsale, ma non alato, lievemente ristretto tra un seme e l'altro, contenente 4-7(9) semi ovoidi bruni con ilo di (1,5)2-2,5(3) mm.
Numero cromosomico: 2n=14
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Macchie, pascoli, campi, luoghi erbosi, bordi stradali, da 0 a 1100 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: In passato la maggior parte degli Autori hanno separato L. clymenenum L. da L. articulatus L. in specie indipendenti basandosi sulla colorazione delle ali, sulla presenza di arista sullo stilo e sulla larghezza dei segmenti fogliari. Ma tra l'uno e l'altro caso esiste un tale grado di polimorfismo che rende impossibile riconoscerle come taxa indipendenti.
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal gr. 'lathyros', in forma latinizzata 'lathyrus',= 'cicerchia', legume.
L'etimologia dell'epiteto specifico non è molto chiara. Il gr. 'klymenos' significa 'celebre, rinomato'. Teofrasto parla di una pianta con nome 'klymenon' e Plinio nella "Naturalis Historia" di 'clymenus'. Di che pianta si tratta non si sa con certezza, forse di una pianta alimentare (legumi) o foraggera molto nota e apprezzata nell'antichità. Un'altra etimologia fa derivare il nome da Klymenos, un personaggio un po' "polimorfo" della mitologia greca.
Note e Curiosità: In passato i semi delle cicerchie selvatiche venivano usati nell'alimentazione umana, specialmente durante le carestie. L'uso prolungato causava spesso una grave sindrome neurologica detta 'latirismo' dovuto alla presenza nei semi di un aminoacido tossico.
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Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. I), Edagricole, Bologna, 1982
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Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
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Re: Lathyrus clymenum L. - Cicerchia porporina
Lathyrus clymenum L.
Loro Ciuffenna (AR), 440 m, maggio 1996
Fotoscan di Anja Michelucci
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Re: Lathyrus clymenum L. - Cicerchia porporina
Lathyrus clymenum L.
Manfredonia (FG), 28/02/2008
Foto di Luigi Rignanese
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Re: Lathyrus clymenum L. - Cicerchia porporina
Lathyrus clymenum L.
Loc. Feraxi (CA), feb 2008
Foto di Giuliano Campus
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Re: Lathyrus clymenum L. - Cicerchia porporina
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Loc. Feraxi (CA), feb 2008
Foto di Giuliano Campus
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Re: Lathyrus clymenum L. - Cicerchia porporina
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Loc. Feraxi (CA), feb 2008
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