Pinnidae: Pinna nobilis (Linnaeus, 1758) - pinna comune - Bivalvia-Pterioida

[maude]

Bivalvia - Pterioida -Pinnidae
Pinna nobilis (L. 1758): Pinna comune, Nacchera in Sardegna
Museo del Bisso - Sant'Antioco (SU), set 2010
Foto di Maura De Pascali

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Oro di mare
tesse l'ultima jana
di Berenice

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A Sant'Antioco il maestro CHIARA VIGO, unica nel Mediterraneo ormai, tesse la seta di mare (il bisso di re Salomone...) prelevando i filamenti con cui la Pinna nobilis si ancora sul fondo marino, senza recarle danno. Carda fila e tesse su ordito di lino il prezioso bioccolo di bisso, creando piccoli capolavori dorati di inestimabile valore artistico e culturale. Mai da vendere, semmai da donare...

[maude]

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Il fascino ancestrale della memoria che ancora oggi intreccia la terra e il mare, al confine del reale...

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Un endemismo sardo mai abbastanza riconosciuto valorizzato protetto, in loco...
Purtroppo "nemo profeta in patria" ...se non porta direttamente e immediatamente reddito o voti elettorali
Di questi tempi poi!!!!!
Maura

[vito50]

Grazie, Maura, per averci mostrato questa straordinaria arte di Chiara.
Dille che l'ammiro non solo per la sua arte ma anche per aver saputo conservare fino ad ora questo "inestimabile valore artistico e culturale".
Vito

[maude]

Vito, certamente sai che fino a mezzo secolo fa all'incirca, anche a Taranto si tesseva la seta di mare... e credo che ci sia qualche pezzo di tessuto conservato là, in Museo.
Poi la pesca del "mitilo gigante" (spesso solo per averlo come trofeo) ha impoverito o fatto scomparire il mollusco, che ormai è specie protetta da direttiva europea del 1992 (recepita qua in Sardegna solo nel 1997).
Chiara ha messo a punto una tecnica che le consente di prelevare in mare stesso parte dei filamenti, e riposizionare la Pinna viva e vegeta nel suo habitat. Lei tiene, se non segreta, molto riservata la zona di crescita delle Pinne nobili. e le custodisce...
Ma è l'ambiente stesso che è stato modificato: industrie, tecniche distruttive di pesca (a strascico sopratutto: e non tanto o non solo da parte dei sardi), allevamenti ittici nel mare poco distante, turismo "mordi e fuggi"... hanno reso dura la sopravvivenza dei pinnidi, in barba alle leggi protettive.....
Chiara per fortuna ha in sé la forza stessa della millenaria storia del Bisso di mare, e lotta senza arrendersi per preservarne la realtà e difendere i valori culturali -e direi ancor più, esistenziali- insiti in questa tradizione d'arte

Maura

[vito50]

Grazie Maura,
non sapevo che anche a Taranto, città così vicina alla mia, si tesseva questa preziosa seta. E già che quello è un posto dove i mitili abbondano e dove un bel po' d'anni addietro mi è capitato di vedere sulle bancarelle del mercato del pesce anche questa Pinna!
Ora poi che mi hai spiegato la cauta tecnica di Chiara ammiro ancora di più la sua arte e la sua "forza" che oggi deve lottare finanche col degrado ambientale per tenere in vita questo valore culturale.
Ricordati di dirle che è una donna speciale!
Vito